Oncologia, ecco i farmaci intelligenti

Attualmente la maggiore comprensione dei meccanismi biologici delle cellule tumorali, che sono alla base della trasformazione e progressione neoplastica e della conseguente ricerca di cure meno tossiche e più selettive, ha dato luogo allo sviluppo di farmaci che stanno in alcuni casi influenzando positivamente la sopravvivenza dei pazienti con tumori solidi, con uno spettro di tossicità più favorevole rispetto a quello dei chemioterapici. Questi nuovi farmaci si vanno ad aggiungere alle varie armi a disposizione dell’oncologo e, in associazione agli altri trattamenti medici (chemioterapia convenzionale, radioterapia) possono influenzare in maniera positiva le probabilità di guarigione del paziente.

I dati bergamaschi che emergono dall’”Atlante sulla mortalità oncologica in provincia di Bergamo”, pubblicato dall’ASL nel 2000, sono poco confortanti perché nelle patologie oncologiche mortalità e morbilità si collocano nettamente al di sopra della media della Regione Lombardia. Per quanto riguarda la mortalità, negli uomini è maggiore dell’11.5% rispetto alla media regionale, nelle donne è superiore di 6.8%. Attualmente sono ancora molto elevati i dati sui tumori del seno, del colon-retto e dello stomaco. Il tumore al polmone è in aumento nelle donne, che hanno cominciato a fumare più degli uomini, tra cui si registra invece un leggero calo.

Le novità terapeutiche più efficaci riguardo alla biologia delle cellule tumorali e i loro meccanismi alterati saranno al centro dell’attenzione del convegno dal titolo “Tumori e nuove terapie biologiche: presente e futuro”, in programma sabato 27 settembre presso l’Auditorium di Villa Elios, all’interno di Humanitas Gavazzeni e organizzato dal dott. Piermario Salvini, responsabile della Sezione di Oncologia Medica. Un evento scientifico in cui si confronteranno alcuni tra i più importanti specialisti a livello nazionale, tra cui Antonella Giavazzi (Istituto Mario Negri-Bergamo), Armando Santoro (Istituto Clinico Humanitas), Fortunato Ciardiello (Università degli Studi di Napoli), Roberto Labianca (Ospedali Riuniti di Bergamo), Angelo di Leo (Ospedale “Sandro Pitigliani” di Prato).

Le terapie biologiche: antitumorali intelligenti
L’attenzione degli oncologi è oggi rivolta ai nuovi farmaci biologici in grado di agire in modo molto selettivo sui meccanismi di regolazione delle cellule neoplastiche, da un lato bloccandone il fattore di crescita dall’altro inibendone l’apporto di ossigeno. Tra questi ci sono gli anticorpi monoclonali che, somministrati per via endovenosa, si legano in maniera selettiva ai recettori dei fattori di crescita che si trovano sulla superficie delle cellule tumorali. La somministrazione dell’anticorpo Trastuzumab, ad esempio, soprattutto in associazione con il trattamento chemioterapico, ha dato ottimi risultati nell’aumento di sopravvivenza nelle donne con tumore al seno metastatico. Altri anticorpi monoclonali hanno dato risultati molto promettenti in patologie quali tumori del colon e del pancreas.
Costituisce ormai un trattamento consolidato la terapia con la molecola STI571, il Glivec, che agisce selettivamente sulle vie biochimiche della cellula, per cui i segnali della proliferazione delle cellule sono bloccati. È un farmaco somministrato per via orale che non dà effetti collaterali e ha dato risultati eclatanti nella cura di due diversi tumori. Nella leucemia mieloide cronica (LMC) fino ad oggi le cure tradizionali consistevano nella somministrazione di interferone nella fase iniziale della malattia e nel trapianto di midollo allogenico successivamente; in un rarissimo tumore addominale, il cosiddetto “GIST” (sarcoma del tratto gastroenterico), per la cura del quale in fase metastatica finora non vi era nessun trattamento a disposizione. Nel tumore del polmone, i risultati ottenuti con IRESSA, una molecola dalla tossicità modestissima che inibisce l’enzima regolatore del ciclo della cellula, sono molto promettenti.
E il futuro è ancora molto ricco: inibitori dell’angiogenesi per bloccare la crescita dei vasi che nutrono e portano ossigeno alle cellule tumorali; un’ulteriore evoluzione dei farmaci già esistenti per trattare tumori non solo metastatici, ma anche nel postoperatorio; associazioni di farmaci per migliorare i risultati.

A cura di Francesca Di Fronzo

Nella fotografia il dott. Piermario Salvini, responsabile della Sezione di Oncologia Medica di Humnaitas Gavazzeni.

Redazione Humanitas Salute: