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Musica e ricerca insieme per la salute

28/10/2005

Si è tenuta a Milano il 27 ottobre, ospitata all’Armani/Teatro di via Bergognone a Milano, l’ormai tradizionale conferenza scientifica per illustrare l’attività di ricerca condotta in collaborazione dagli Istituti Weizmann di Scienze (Israele) e Mario Negri (Italia) grazie ai proventi dei Concerti Straordinari organizzati dal Comitato Negri Weizmann.
Anche in quest’occasione – come da tradizione – sono state coniugate Musica e Ricerca con un concerto offerto dal pianista Daniel Vaiman, che ha suonato l’Andante spianato e Grande Polonaise, op. 22 di Fryderyk Chopin e La Campanella di Franz Liszt.
Jeanne Nissim, Presidente e animatrice del Comitato Negri Weizmann, dopo aver ringraziato Giorgio Armani per il sostegno fornito nell’organizzazione della conferenza, ha ricordato che i lavori odierni erano stati preceduti da un importante Simposio scientifico svoltosi un mese fa all’Istituto Weizmann a Rehovot, su iniziativa dell’Ambasciatore italiano in Israele, S. E. Sandro De Bernardin e del Ministero della Ricerca scientifica, a conferma dell’importanza che è venuta assumendo la collaborazione scientifica tra i due Istituti.

La Presidente Nissim, sottolineando che il Comitato Negri Weizmann festeggia quest’anno il suo XV Anniversario, ha rivolto un ringraziamento a tutti i sostenitori dei concerti di “Musica e Ricerca insieme per la Salute” ed in particolare a Mediaset e alla Fondazione Cariplo, e ha dato, infine, a tutti appuntamento per il 19 dicembre 2005, al Teatro alla Scala, per un grande Concerto Straordinario, diretto dal Maestro Zubin Mehta, con la Wiener Philharmoniker.

Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto Mario Negri e Robert Parienti, Responsabile dell’Istituto Weizmann di Scienze per l’Europa e Ambasciatore del Consiglio d’Europa per la Scienza e la Pace, hanno illustrato i campi di ricerca su cui sono impegnati i rispettivi Istituti e le ragioni dello sviluppo di una collaborazione sempre più ampia e aperta al contributo dei più avanzati centri di ricerca biomedica a livello mondiale. Collaborazione testimoniata dalla presenza e dall’intervento di Michel Goldberg, Presidente del Comitato Pasteur Weizmann.

Piero Angela, introducendo gli interventi di Michal Schwartz sui progressi nello studio della malattia di Alzheimer e di Annamaria Vezzani sulla ricerca di nuove terapie contro l’epilessia, si è soffermato sull’importanza della collaborazione, a partire dai differenti approcci scientifici dei due Istituti: una visione fortemente biologica del Weizmann, favorita da supporti multidisciplinari derivanti dall’ampia e diversificata ricerca di base sviluppata a Rehovot, ed una ricerca orientata alle terapie innovative, non solo farmaceutiche, del Mario Negri, basata su principi di indipendenza dai protocolli delle procedure alla raccolta, analisi e pubblicazione dei dati.

Questa attività congiunta, oltre ai nuovi progetti illustrati dalle due ricercatrici, è impegnata attualmente su progetti che riguardano: la ricerca di nuovi farmaci antitumorali a partire dal ruolo della proteina p53; l’utilizzo dell’acido retinoico nelle terapie antileucemiche; nuove strategie nei trapianti di organi senza dover ricorrere ai farmaci antirigetto; studi sull’infettività dei prioni.

Annamaria Vezzani ha sostenuto che: “Un soddisfacente controllo delle crisi epilettiche si ottiene in circa il 70% dei pazienti, mentre il restante 30% risulta refrattario alla terapia farmacologica, rappresentando quindi una fascia di possibili candidati per la terapia chirurgica dell’epilessia. I farmaci antiepilettici disponibili agiscono sui sintomi dell’epilessia (cioé sulle convulsioni) ma non sono in grado di prevenire il fenomeno di ‘epilettogenesi’. Con questo termine si intende il complesso di quelle modificazioni strutturali e funzionali che avvengono nel cervello e che portano alla comparsa delle crisi spontanee. In questo specifico ambito si inserisce la nostra ricerca preclinica all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e in parte la nostra attività di collaborazione con l’Istituto Weizmann. In particolare, sono attualmente oggetto di intenso studio due nuovi approcci farmacologici in modelli sperimentali di epilessia volti a controllare le crisi o bloccarne la comparsa attraverso: 1. l’inserimento di geni ‘terapeutici’ nei neuroni dell’area epilettogena con lo scopo di potenziare i meccanismi inibitori del cervello che vengono compromessi dalla patologia epilettica. Questi geni permettono infatti la produzione a lungo termine di sostanze che hanno la capacità di controllare in maniera inibitoria la eccessiva eccitabilità dei neuroni. 2. l’inibizione dei processi infiammatori che si instaurano nel cervello epilettico utilizzando mirate terapie farmacologiche. In particolare, i dati ottenuti in modelli sperimentali mostrano che la produzione di interleuchina-1, una citochina pro-infiammatoria, nel cervello è uno dei fattori che contribuiscono alla comparsa delle crisi e ai processi di degenerzione neuronale che spesso sono associati alle crisi. Riducendo quindi la produzione di questa citochina con specifici farmaci siamo riusciti a diminuire significativamente l’attività epilettica indotta nei modelli sperimentali”.

Michal Schwartz ha, invece, spiegato che: “La presenza di agglomerati di placche amiloidi nel tessuto cerebrale e il decadimento cognitivo sono caratteristiche tipiche della Malattia di Alzheimer (AD). La risposta infiammatoria attorno alle placche è considerata parte della patologia. Studi effettuati nei laboratori del Dipartimento di Neurobiologia dell’Istituto Weizmann negli ultimi anni hanno dimostrato, contrariamente a quanto si ritenesse, che il recupero dei danni e delle lesioni al Sistema Nervoso Centrale (SNC) è sensibilmente dipendente da una ben controllata attività delle cosidette Cellule T (un particolare tipo di linfociti che fanno parte dei globuli bianchi che rappresentano una importante componente del sistema immunitario) dirette agli antigeni del SNC. Queste scoperte hanno portato i ricercatori del Weizmann a formulare il concetto dell’“autoimmunità protettiva”, suggerendo che le cellule T che riconoscono gli antigeni nel cervello sono indispensabili al mantenimento e alla riparazione del cervello (sopravvivenza di cellule cerebrali e ripristino del pool endogeno delle cellule staminali). Gli studi sugli animali hanno dimostrato che gli effetti protettivi e riparatori di tali cellule T possono essere incrementati con la massima sicurezza dalla vaccinazione, rivelatasi efficace per aumentare la sopravvivenza delle cellule cerebrali, prevenire perdite funzionali e arrestare il decadimento cognitivo. Sviluppare un tale approccio in una terapia per pazienti che soffrono della Malattia di Alzheimer è, al momento, oggetto di un’approfondita indagine in collaborazione con l’Istituto Mario Negri”.

Per ulteriori informazioni: Katy Mennillo – Claudia Milan – Sergio Vicario (Metafora). Tel. 02 710 400 91

Il Comitato Negri Weizmann. Quindici anni fa, dall’idea dell’allora Segretario Generale dell’Istituto Mario Negri, Prof. Alfredo Leonardi e del Delegato Generale del Weizmann in Europa, Dr. Robert Parienti, di organizzare concerti straordinari che unissero la passione per la Musica alla sensibilità per la Salute umana, prese il via l’attività del Comitato Negri Weizmann, presieduto e animato da Jeanne Nissim, che ha dato vita ai concerti di “Musica e Ricerca insieme per la Salute”. I prestigiosi Concerti Straordinari, organizzati in collaborazione con il Teatro alla Scala, sono stati diretti dai Maestri Gilbert Kaplan, Zubin Metha, Mstislav Rostropovich, Salvatore Accardo, Valery Gergiev, Jeffrey Tate e Riccardo Muti, e hanno visto la partecipazione di solisti come Saleem Abboud Ashkar, Julia Fischer, Itamar Golan, Radu Lupu, Maurizio Pollini, Maxim Vengerov e Pinchas Zukerman.

L’Istituto Weizmann di Scienze si colloca tra i più importanti centri di ricerca e di studi superiori del mondo. I suoi interessi coprono l’intero ventaglio delle scienze contemporanee: dallo studio dell’ambiente a quello di nuovi farmaci, dalla genetica all’oncologia, alla ricerca di fonti di energia alternativa e delle particelle di materia più elementari. Particolari sforzi vengono dedicati alla ricerca del funzionamento dell’organismo umano. Si tratta di studi d’avanguardia sul sistema immunitario, in particolare sulla rigenerazione dei nervi lesi, studi sulla biologia delle cellule staminali, studi sulla risposta immunitaria, la formazione dei tumori, la morte cellulare programmata e studi sulle malattie neurodegenerative (ad esempio l’Alzheimer e il morbo di Parkinson).

L’Istituto Mario Negri è fortemente impegnato in tre campi: la ricerca biomedica, la formazione e l’informazione. Il campo della ricerca è molto ampio ma principalmente riguarda: lo studio dei meccanismi di formazione dei tumori e dei possibili nuovi farmaci antitumorali, la prevenzione e la cura dell’infarto, le malattie delle cellule cerebrali e nervose che determinano malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, i trapianti ed lo sviluppo dei farmaci antirigetto, il diabete e le malattie rare. La formazione: in Italia, infatti, abbiamo solo 2,7 ricercatori ogni 1000 abitanti contro una media europea quasi doppia. Ed infine l’informazione rivolta sia al personale sanitario, sia al grande pubblico, sull’evoluzione degli studi, delle terapie e dei farmaci.

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