Luciano Onder: con Explora avviamo i giovani alla scienza

Noto al grande pubblico per la direzione delle rubriche giornalistiche di carattere scientifico TG2 Salute e Medicina 33, dallo scorso aprile Luciano Onder, vice direttore del TG2, è impegnato anche nella realizzazione e conduzione di Explora, il nuovo canale scientifico satellitare realizzato da Rai Educational.

Qual è l’idea che ha ispirato il nuovo canale scientifico?
“Il progetto è stato sviluppato insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed è aperto ad altri enti di ricerca. E’ quindi un canale tematico che ha a cuore la divulgazione scientifica e si rivolge a tutta la società che condivide questo interesse, ma soprattutto agli studenti universitari e ai giovani che si stanno laureando. Ma anche a chi frequenta ancora il Liceo e tutti coloro che sono interessati alle scienze.
Per ora il canale trasmette per due ore al giorno, viene replicato diverse volte al giorno e sta all’interno di un grande canale tematico di Rai Educational”.

Qual è lo stato della scienza in Italia?
“Le scienze e la ricerca scientifica non solo fanno sempre più parte della nostra vita, sono anche l’indice attraverso cui si misura la vitalità e il progresso di una nazione. Sono il motore del rinnovamento, della cultura della salute del Paese. Una nazione con poca cultura scientifica è un paese superato nei fatti dai paesi che fanno della ricerca scientifica un impegno oltre che un dovere. Infatti ricerca scientifica significa innovazione e modernità. E innovazione vuol dire avere nuove tecnologie di produzione, prodotti più raffinati che inevitabilmente vinceranno sui prodotti meno sofisticati”.

Che cosa si propone di fare Explora?
“L’obiettivo fondamentale del canale è di costruire un ponte tra il mondo della ricerca scientifica e della innovazione, soprattutto quello italiano, e i cittadini. Explora vuole essere un canale di informazione e di approfondimento quotidiano su una realtà sconosciuta alla stragrande maggioranza dei cittadini e percepita dal grande pubblico solo attraverso eventi episodici che spesso sono comunicati con una informazione incompleta o distorta. Il messaggio che Explora vuole far passare è che la cultura scientifica è l’avvenire e i destinatari sono naturalmente i giovani, gli studenti, ma anche l’opinione pubblica e i politici, perché un Paese con cultura e ricerca scientifica pensa al suo avvenire anche economico e di ammodernamento”.

Qual è il messaggio per i politici e l’opinione pubblica?
“Purtroppo l’Italia ha una scuola impostata sulle discipline umanistiche. Non c’è nulla di male e nessuno lo sa meglio di me che sono laureato in lettere. Ma accanto va sviluppata una forte cultura scientifica. Va fatto capire che 2+ 2 fa 4 e non a discrezione 22. Occorre far capire che la ricerca, l’impegno e gli investimenti nella ricerca scientifica e nella realizzazione dei progetti di tipo scientifico significano il futuro e l’innovazione del paese. Vuol dire, ad esempio, produrre una macchina, un aereo, un telefonino concorrenziali con le auto, gli aerei e i telefonini prodotti dagli altri paesi europei. Invece le nostre case e i negozi sono pieni di prodotti giapponesi, tedeschi e americani. Questo significa il degrado del paese che riesce a produrre soltanto, ma per fortuna produce, splendidi abiti. Ma accanto a questi sarebbe utile produrre alta tecnologia. Solo attraverso una cultura scientifica potremmo fabbricare robot, medicinali raffinati e non avere medicinali solo tedeschi, svizzeri, inglesi. Tutti coloro che hanno il mal di stomaco devono sapere che prendendo una pasticca alla sera contro l’ulcera non diamo i soldi ad un’industria farmaceutica italiana, ma ad una giapponese. Per una valvola cardiaca diamo invece soldi all’industria tedesca che le produce. Se prendiamo farmaci per la caduta dei capelli, dobbiamo spiegare che questa volta paghiamo un’industria svizzera. E così via. Ed ecco i nostri soldi vanno verso il Giappone, grande investitore in ricerca scientifica, la Svizzera, la Germania, la Francia, il Belgio, l’Inghilterra e gli Stati Uniti che in questo modo hanno più soldi da investire”.

E in particolare Explora che cosa ha da dire ai più giovani?
“Far capire ad esempio agli studenti che il lavoro di un ricercatore scientifico è più importante di quello del giornalista. Mi spiego: alle facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma ci sono in tutto 10mila iscritti. 10mila iscritti spesso parcheggiati. Non c’è sbocco professionale per tutti loro. Non tutti potranno occuparsi di comunicazione. Non tutti potranno diventare giornalisti. Invece in tutta Roma ci sono solo 80 iscritti in matematica. Un paese che si ritrova 80 studenti di matematica contro almeno 10mila iscritti in tecniche della comunicazione è un paese destinato a non avere rinnovamento. Saremo costretti a importare prodotti fatti in base a modelli matematici sviluppati in altri paesi. E i nostri ragazzi laureati in scienze delle comunicazioni saranno costretti ad andare a fare i camerieri in quei paesi che hanno investito in ricerca scientifica. Così, laurearsi in matematica, in fisica, in chimica, in ingegneria significa impegnarsi non solo a fare calcoli, ma significa costruire un Paese moderno destinato a rinnovarsi e avere un avvenire. Solo far passare questo messaggio ai giovani è per me già un risultato eccezionale”.

A cura di Walter Bruno e Marco Renato Menga

Redazione Humanitas Salute: