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Il volo di Pegaso un anno dopo

20/11/2007

Creare una rete di relazioni che comprenda medici, esperti e psicologi. Fornire ai malati di Alzheimer che si rivolgono all’Istituto Clinico Humanitas e alle loro famiglie un programma di accompagnamento psicologico, pratico e sociale, che li aiuti ad affrontare al meglio le problematiche legate alla patologia. Per tale ragione un anno fa è nato “Pegaso”, che, con la collaborazione di due psicologhe e dell’assistente sociale della Fondazione, ha potuto affiancare i caregiver e i malati, lungo tutto il 2007, con incontri mensili programmati. I vari vissuti hanno potuto confrontarsi ed essere condivisi. Gli psicologi, l’assistente sociale e i medici presenti agli incontri hanno fornito informazioni e assistenza.
Sabato 24 novembre 2007 alle ore 9,30, ad un anno di distanza dall’inizio del progetto, presso l’Auditorium dell’Istituto Clinico Humanitas, verranno presentati i risultati raggiunti, in una riunione corale.

Le finalità di Pegaso rientrano pienamente nella mission della Fondazione Humanitas: migliorare la qualità della vita del malato e della sua famiglia. “Abbiamo ideato il progetto ‘Pegaso’ nella convinzione che la cura del familiare di un malato cronico, specie di Alzheimer, garantisca da un lato nuove e insperate qualità di vita del familiare e dall’altro, in particolare, il benessere del malato stesso”, spiega la dott.ssa Giuliana Bossi Rocca, Segretario Generale della Fondazione.
Il programma è stato attivato insieme al Centro regionale U.V.A (Unità Valutativa Alzheimer) dell’Istituto Clinico Humanitas. “L’evoluzione severa della malattia di Alzheimer e delle demenze in generale richiede un aiuto non solo di tipo medico”.

Quest’anno, su richiesta del Comune di Rozzano alla Fondazione, ai malati di Humanitas e ai loro familiari si uniranno anche famiglie del territorio molto provate dall’assistenza ai loro cari malati. “L’inevitabile ampliarsi dell’intervento di accompagnamento e l’evoluzione del servizio stesso prestato ai familiari durante il 2007 – aggiunge Giuliana Bossi Rocca – ci inducono a continuare l’aiuto attraverso gruppi di mutuo-auto aiuto guidati da un facilitatore appositamente formato. A fianco di questi gruppi, resteranno sempre i medici, gli psicologi e l’assistente sociale, che pur non partecipando alle riunioni in forma diretta, saranno sempre coinvolti e interpellati nei casi complessi e di emergenza. Sono previste, inoltre, riunioni ogni 5/6 settimane con gli ‘addetti ai lavori’ per verificare l’evoluzione del sostegno”.

Nata nel luglio del 1999, la Fondazione Humanitas ha come finalità la salvaguardia e il miglioramento della qualità della vita del malato e dei suoi familiari. L’attività della Fondazione si svolge in campo socio-assistenziale, pratico, psicologico e formativo. Ospitata dall’Istituto Clinico Humanitas, realizza i suoi programmi a favore del malato e del familiare, grazie alla collaborazione dei suoi 140 volontari. Gli interventi si rivolgono al territorio nazionale e all’estero con realizzazioni concrete, attente alle necessità dei malati e dei familiari. Particolarmente significativi sono i programmi di sostegno e di ascolto realizzati nelle aree di Terapia Intensiva, Oncologia, Dialisi, Day Hospital Chirurgico, Pronto Soccorso e Cronicità.

Per informazioni:
Fondazione Humanitas, tel. 02.8224.2305.

A cura della Redazione

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