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A Bergamo la scuola europea del cuore

25/02/2003

Superare gli antichi modelli che distinguono i professionisti della Sanità in , puntare all’eccellenza clinica con tutti gli strumenti possibili senza ideologismi e schemi preordinati. Confrontarsi con le più importanti esperienze internazionali stimolando una vera gara per la qualità clinica e dei servizi ospedalieri. Evitare che gli italiani si rivolgano a strutture sanitarie straniere per soddisfare i propri legittimi bisogni di salute. Questo il messaggio che il Ministro Girolamo Sirchia ha voluto dare alle autorità bergamasche e ai medici interventi sabato 1 marzo all’inaugurazione della Scuola Europea di Specializzazione in Chirurgia Cardiotoracica, il nuovo “master” che ha sede nell’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo e si propone di rendere il training formativo dei chirurghi cardio-toracici uniforme tra tutte le nazioni europee. Un riconoscimento importante per l’Italia e per la città di Bergamo che è stata scelta dall’European Association for Cardio-thoracic Surgery come sede permanente di un’iniziativa didattica di eccezionale rilevanza scientifica che coinvolgerà ogni anno 25 giovani specializzati in cardiochirurgia o chirurgia toracica provenienti dai Paesi dell’Unione Europea e dell’Europa dell’est. “L’educazione permanente – ha continuato il ministro – è alla base dell’eccellenza ed è importante che i giovani medici siano messi nelle condizioni di conoscere tutto ciò che la ricerca e la pratica clinica mettono a disposizione. Per quanto riguarda la qualità, come già avvenuto nell’ambito dei trapianti, occorre che quanto prima i risultati di alcune prestazioni come il by-pass aortocoronarico e protesi d’anca vengano resi pubblici dalle strutture italiane incentivando una sana competizione sul’eccellenza”.

Gianfelice Rocca, presidente del Gruppo Techint che in questi anni ha investito più di 250 milioni di dollari per costruire e gestire ospedali, ha ribadito il ruolo dei privati nella creazione di una sanità di livello internazionale, non per pochi eletti, ma al servizio di tutti i cittadini. Ha ricordato la certificazione di Qualità ottenuta dall’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano da parte dell’ente Joint Commission frutto di un serrato confronto internazionale. “Per fare l’eccellenza – ha spiegato Rocca – occorrono grandi uomini ed un sistema in grado di far leva sui grandi cervelli all’interno di meccanismi che, grazie alla formazione permanente, permettono la crescita dei talenti. Siamo felici che Bergamo sia stata scelta come sede della Scuola Europea, un’occasione assolutamente inedita di creare un polo europeo scientifico che permetta la crescita di nuovi talenti che si possono confrontare a livello internazionale. Una scuola accomunata dalla passione per la medicina, un’unica lingua e una base comune di nozioni scientifiche teoriche”.

Alla presentazione sono intervenuti Valter Grossi, presidente di Humanitas Gavazzeni, Marco Venier, presidente dell’Accademia Internazionale per le Scienze Mediche Avanzate di Bergamo e Walter Klepetko, presidente dell’European Association for Cardio-thoracic Surgery.

“Con la realizzazione di questo progetto – ha sottolineato Valter Grossi – Bergamo valorizza una conoscenza e una tradizione costruita in quasi quaranta anni da straordinari professionisti con l’appoggio di tutta la Comunità. Dalla chirurgia neonatale e il trapianto sviluppati agli Ospedali Riuniti, al by-pass sperimentato negli anni ’70 in Gavazzeni, Bergamo si è conquistata un posto nella storia della chirurgia cardiotoracica. È un significativo contributo per far conoscere la città nei circuiti internazionali della formazione di eccellenza, uno sforzo concreto verso la realizzazione dell’Europa, che nella medicina e nella cultura possono trovare un positivo humus”.

Una formazione senza frontiere
La Scuola Europea è la prima esperienza al mondo costruita con un modello didattico nuovo, con docenti che provengono da tutta Europa e con lo scopo di dare una preparazione specialistica uniforme ai medici che vi parteciperanno, offrendo loro la possibilità di discussione e interazione con i migliori chirurghi del momento e la fortuna di conoscere i loro colleghi in Europa e nel mondo. Con la nuova esperienza della Scuola, che si propone come scopo quello di valorizzare l’eccellenza e l’uniformità dei medici a livello europeo, puntando sulla crescita dei talenti, nasce la possibilità puramente scientifica che gli specialisti cardiochirurghi e chirurghi toracici, uniti dall’utilizzo della medesima lingua (l’inglese) e da una base comune di nozioni scientifiche teoriche, possano diventare europei anche di fatto.

Il progetto innovativo del corso
Per il 2003 sono previsti 5 corsi: tre dedicati ai cardiochirurghi e due ai chirurghi toracici, che prenderanno il via lunedì 3 marzo. Le lezioni saranno di otto ore al giorno per una settimana all’anno e si svolgeranno nell’auditorium di Villa Elios dal lunedì al sabato e saranno articolate su quattro livelli per i cardiochirurghi e su tre livelli per i chirurghi toracici. Gli studenti dovranno sostenere due esami, uno infrasettimanale il mercoledì e uno di verifica finale il sabato al termine del corso. Nella prima parte della settimana verranno trattate maggiormente le patologie congenite, la seconda parte sarà dedicata alle patologie degli adulti. I docenti vivranno in Villa Elios per la settimana del corso; gli studenti avranno la possibilità di creare momenti di incontro al di fuori delle ore canoniche di lezione con i propri insegnanti e di approfondire le proprie conoscenze anche grazie ad una biblioteca scientifica molto fornita e attrezzata con i migliori supporti informatici.
Sei tra i migliori docenti d’Europa, tre stranieri e tre italiani si alterneranno nella settimana di lezione, coordinati da un supervisore più anziano. Tra gli altri: Jaroslav Stark, chirurgo capo di Cardiochirurgia “Hospital for sick children” di Londra; Duncan Macrae, professore di Anestesiologia a Londra; Friedhelm Beyersdorf, professore di Cardiochirurgia presso l’Università di Friburgo; Hans Huysmans, professore emerito di Cardiochirurgia presso l’Università di Leiden, Olanda; Peter Kappetein, aiuto di Cardiochirurgia presso l’Università di Leiden, Olanda; Ottavio Alfieri, direttore della Scuola Europea e primario di Cardiochirurgia presso l’Ospedale San Raffaele di Milano; Gaetano Thiene, professore di Patologia Cardiovascolare presso l’Università di Padova; Lucio Parenzan, cardiochirurgo e condirettore della Scuola Europea.

La realizzazione della nuova Scuola è stata possibile grazie a Humanitas Gavazzeni che ha concesso gratuitamente Villa Elios come sede della Scuola per un periodo di 5 anni e ha finanziato la sua ristrutturazione. Al progetto hanno contribuito anche Reale Mutua che ha offerto gli arredi e la strumentazione didattica; la Fondazione Cariplo, la Camera di Commercio di Bergamo, il Comune e la Provincia di Bergamo, il Gruppo Villa Maria, la Fondazione Sestini, la Fondazione Italcementi, la Fondazione IBM, e numerosi privati e istituti di credito.

Francesca Di Fronzo

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