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Martina Stella: perché sono contraria alle ragazze “supermagre”

24/02/2003

Scoperta dal regista Gabriele Muccino con il film “L’ultimo bacio”. Era una liceale al fiorire della sua bellezza che faceva perdere la testa al protagonista del film, un marito trentenne interpretato da Stefano Accorsi. Ora calca le scene del Teatro Ventaglio Nazionale di Milano, nel famoso musical “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei, a fianco di Giulio Scarpati e Chiara Noschese. Dove, oltre a recitare, canta e balla. Ma nella vita, Martina Stella, come si tiene in forma? Le abbiamo rivolto alcune domande in merito.

Sei giovanissima, bella e fai un lavoro che ti mette sempre in mostra. Viene prima la bellezza o la salute?
La salute. Senza dubbio è la cosa più importante. Da cui deriva benessere, fisico e psichico, e di conseguenza anche bellezza.

In che modo persegui il tuo benessere?
Credo sia fondamentale fare dell’attività fisica e curare l’alimentazione. Per quanto riguarda il movimento, il mio lavoro mi lascia poco tempo e io sono un po’ pigra e non pratico molto sport. Sono andata in palestra in passato, ma ora non più. C’è di buono che per lo spettacolo che sto facendo a Milano devo anche ballare molto e quindi l’attività fisica la sto facendo sul palcoscenico, nelle prove e in scena. Poi, appena posso, mi reco al lavoro a piedi. Anche una semplice camminata può produrre effetti molto salutari.

E per quanto riguarda l’alimentazione?
Gli do moltissima importanza.

Nel senso che sei a dieta?
No, e non lo sono mai stata. Perlomeno se stiamo parlando di dieta dimagrante. Sono contraria alle ragazze “supermagre” e non vorrei neanche prestarmi come personaggio da eguagliare in questo senso. Io adoro le donne formose…

Allora, cosa c’è sulla tua tavola?
Possibilmente non panini o altri snack veloci, nei bar o dove capita. Cerco di evitarlo, anche se con fatica, perché a causa dei ritmi di lavoro non sempre ci si può concedere due pasti “giusti”, con le gambe sotto il tavolo e piatti fatti in casa con ingredienti genuini. Insomma, da buona toscana, amo la cucina tradizionale e casalinga. E penso sia importante mangiar bene, sano, naturale e perché no, soprattutto buono: fa bene, dà gioia di vivere e quindi un senso di grande benessere.

E delle malattie, hai paura?
Ho molta paura. Anche se sono giovane faccio spesso controlli.

Come scegli il tuo medico?
Ho un medico di famiglia di cui ho grande fiducia.

Leggi notizie di salute, sui giornali o su Internet?
Non posso, perché mi metterebbero troppa ansia. Sono proprio paranoica nei confronti delle malattie.

Come mai?
Penso me l’abbia trasmesso mia madre. Comunque, a parte la mia esagerazione, ritengo sia giusto stare attenti alla propria salute e in particolare alla mia età. È a 18 anni che spesso si possono commettere gravi errori o leggerezze.

Sei testimonial di Biotherm, una rinomata marca di prodotti cosmetici: nel curare l’aspetto estetico fai attenzione che i prodotti che scegli o i trattamenti a cui ti sottoponi siano anche “sani”?
Per la verità non ho mai curato tanto il mio corpo, ma devo dire questa esperienza promozionale è stata una buona occasione per educarmi a farlo in modo corretto ed utile. Alla mia età è giusto cominciare. Scegliendo prodotti naturali e che siano specificatamente studiati per “quel” tipo di pelle. Io non soffro di allergie, ma ho una pelle molto delicata.

Cosa pensi della chirurgia estetica? Pensi che in futuro potresti ricorrervi?
Non potrei comunque, per la mia paura folle di sottopormi a un intervento. Poi, personalmente non sono particolarmente favorevole. Se c’è qualcosa di me che non mi piace cerco di amarlo di più, così alla fine piacerà anche agli altri. Comunque per una persona che non riesce a convivere con un proprio difetto, anche minimo, e può rimediarvi può darsi che la decisione si ponga diversamente.

Il tuo lavoro che tipo di stress fisici comporta?
Direi che tra tanti lavori al mondo sono certamente fortunata. Più che altro comporta uno stress psichico, perché devi stare sempre in mostra anche fuori dal set, per le pubbliche relazioni, le promozioni, la pubblicità. Devi inevitabilmente prestarti a essere un personaggio pubblico.

E come rimedi?
Coltivando amicizie fuori dall’ambiente, cioè quelle più vere, che restano e che possono anche aiutarmi a interpretare meglio i futuri personaggi.

Ce n’è qualcuno all’orizzonte che ci puoi anticipare?
Ho in ballo varie proposte, anche all’estero. Le vaglierò cercando di scegliere la strada che mi possa rendere più felice.

A cura di Francesca Blasi

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