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Emilio Carelli: dalla Tv ad Internet il passo è breve…

22/07/2002

Cinquant’anni, laurea in lettere moderne con specializzazione in Comunicazioni di massa, giornalista professionista dal 1975, Emilio Carelli è un volto molto noto e rassicurante del giornalismo televisivo italiano dopo aver a lungo navigato nel pianeta tv: a Canale 5, Retequattro e ItaliaUno (ai vertici della redazione di Studio Aperto), quindi al TG5 dove ha partecipato alla fondazione del primo telegiornale italiano come vicedirettore e conduttore dell’edizione delle 13. E poi fu internet. Dal 1° novembre 2000 è vicedirettore vicario di TgCom, la testata del gruppo Mediaset che si occupa dei new media, in particolare di Internet (Mediasetonline) e Teletext (Mediavideo).

Carelli, che idea ti sei fatto del rapporto fra comunicazione e salute?
“Il tema è di sempre maggior interesse, perché sempre di più il benessere è considerato una premessa per una vita lunga e in salute. Questo aumento d’interesse lo verifico ogni giorno osservando il numero di accessi sempre crescente nella sezione del TGCOM dedicata a questi temi. La gente sente la necessità di documentarsi con maggiore attenzione, è anche più preparata, in casa ha l’enciclopedia medica, legge i supplementi di salute dei quotidiani. Perciò quando si reca dal medico non si accontenta più della semplice diagnosi, come accadeva una volta. Oggi vuol capire di più, spesso cerca un altro medico perché vuole il confronto, desidera verificare. E poi è cresciuta la cultura della prevenzione. Il pubblico ha capito che la salute è legata proprio alla prevenzione e non solo alla cura delle malattie. E per fare prevenzione bisogna essere aggiornati e informati”.

Come credi sia affrontato il tema salute dalla stampa italiana?
“Bene, perché il taglio proposto è fondamentalmente divulgativo. Sia in Tv, sia su Internet, si cerca di spiegare con parole semplici e chiare alla gente i problemi più importanti legati alla salute e alla medicina. Il Corriere Salute, ad esempio, è un supplemento fatto molto bene che io stesso leggo spesso e volentieri. Inoltre, quando in Tv trattiamo temi della salute la gente si dimostra interessatissima. Questi temi, quando c’è la notizia, hanno assoluta precedenza!”.

Qual è l’approccio del TgCom?
“Abbiamo creato una sezione all’interno del nostro magazine, si chiama “Salute e benessere” e l’aggiorniamo tutti i giorni, sempre up-date. Trattiamo sia temi legati alla cronaca, quindi nuovi farmaci, nuove cure, sia la prevenzione. Quindi benessere, alimentazione e diete ma anche fitness. Argomenti tutti collegati che rappresentano le premesse per garantirsi una buona salute”.

Quali sono gli argomenti preferiti dai vostri lettori?
“Le nuove scoperte in campo oncologico, anche il tema della fecondazione assistita è molto seguito, probabilmente perché in questo settore si stanno facendo molti passi aventi. E poi coi sono la genetica, l’Aids malattia per la quale registriamo un pericoloso calo d’interesse. Forse perché si crede erroneamente che di Aids oggi si possa guarire. Ma come si è potuto vedere dal convegno di Barcellona i dati sono allarmanti, è venuta meno la soglia di attenzione alla prevenzione”.

A che tipo di navigatore si rivolge il TgCom?
“Sicuramente un pubblico giovane e medio-giovane, che è quello che più utilizza Internet. Persone di livello culturale medio alto che ci leggono dall’ufficio. Infatti riscontriamo sistematicamente il picco degli accessi tra le 9 e le 18. Un pubblico che a casa guarda la televisione e che quando è in ufficio invece vuole essere informato tramite il sito”

Cosa ne pensi delle persone che utilizzano Internet per curarsi o quantomeno per trovare nuovi percorsi di cura?
“Internet è uno straordinario strumento di informazione e comunicazione. Ricchissimo perché illimitato. Attraverso Internet si può arrivare agli istituti scientifici più prestigiosi del mondo senza spostarsi da casa. A livello di informazione è uno strumento incredibile, per quanto riguarda la ricerca di nuove terapie ci vuole molta cautela. Le consulenze on line e le terapie on line devono essere prese con le pinze. Per curarsi meglio rivolgersi ad un medico in carne ed ossa. Ogni caso è a se stante perciò credo sia rischioso affidarsi alle consulenze on line. Ma va lasciata sempre al medico la valutazione dei sintomi e delle manifestazioni di una determinata malattia. Il medico ‘fai da te’ è molto rischioso.

Se fossi un paziente, che servizi ti aspetteresti da un ospedale on-line?
“Servizi che mi facciano risparmiare tempo, evitare inutili spostamenti e lunghe attese. In particolare il servizio Referto on-line che offre Humanitas è davvero interessante, ma anche la prenotazione on line è davvero utile. Sarebbe auspicabile un sistema di ricetta on line, il medico manda la ricetta sul computer consentendo di evitare inutili code e attese nel suo studio”.

TgCom: quali novità per l’autunno?
“Negli ultimi 6 mesi abbiamo apportato molte novità come la sezione alla finanza: Tg.Fin sia su Internet, sia in Tv. Da febbraio ci occupiamo di Mediavideo, il nostro teletext. Inoltre, abbiamo lanciato la sezione “Teens” dedicata ai giovani. Per l’autunno l’appunatmento è con la sperimentazione del digitale terrestre. Il Tgcom non è un semplice giornale on-line, ma un laboratorio di sperimentazione all’interno di Mediaset. Stiamo lavorando ad un televideo interattivo, molto più ricco, colorato, con foto e video e una parte interattiva, come Internet ma più semplificato. Siamo una redazione multimediale – i nostri giornalisti si occupano di internet, telefonia mobile, teletext, ma anche televisione – e ci stiamo dedicando alla sperimentazione del digitale terrestre con il cosiddetto ‘compagnon channel’, cioè il canale che ogni rete potrà avere quando sarà operativo il sistema digitale terrestre e la televisione diventerà interattiva. Il tutto e’ previsto per il 2006/2007.

A cura di Walter Bruno

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