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Fontana: per le ambulanze un navigatore intelligente

23/12/2005

Un “suggeritore” per le ambulanze nel traffico, un navigatore “intelligente” che indica ai mezzi di emergenza il percorso più veloce per raggiungere il malato e l’ospedale, evitando ingorghi e cantieri. È il primo sistema di questo tipo attivo in Italia sulle ambulanze. Sarà operativo dalla prossima primavera, grazie al contributo della Regione Lombardia e del Comune di Milano. “Purtroppo – spiega il responsabile del 118 di Milano, Giancarlo Fontana – nella situazione attuale il traffico è talmente congestionato in città che anche in caso di codice rosso i tempi di percorrenza delle ambulanze sono piuttosto lunghi. Quante volte ci è capitato di vedere l’ambulanza ferma al semaforo con la sirena accesa a causa delle auto che non hanno la possibilità di farla passare? Quella del nuovo navigatore è un’iniziativa che ci può aiutare molto”.

In cosa consiste esattamente il nuovo sistema?
“Si sviluppa su una prima fase in cui sarà possibile ‘preferenziare’ i semafori. In pratica alcuni sensori installati agli incroci anticipano lo scatto del verde all’arrivo dell’ambulanza, agevolandone il passaggio. La seconda fase consiste nella vera e propria guida ai mezzi di soccorso. Alle ambulanze arriveranno dal navigatore satellitare ‘intelligente’ le informazioni sulla situazione del traffico fornite dalla sala operativa della polizia locale. Vengono rilevati anche i mezzi pubblici in arrivo, con la velocità di marcia, a partire dalla periferia fino al centro, e i cantieri. Altre informazioni arrivano dalle telecamere e dalle pattuglie in giro per la città. Grazie a questi dati viene suggerita, in tempo reale, la strada più veloce e meno trafficata”.

Non si tratta quindi di un navigatore satellitare tradizionale…
“Non proprio, è molto più sofisticato. Il valore aggiunto rispetto a un navigatore tradizionale è che, oltre a suggerire il percorso migliore, prende in considerazione la situazione del traffico nel preciso momento in cui l’ambulanza sta viaggiando. I dati passano dalla centrale dei vigili a quella del 118, che a sua volta li comunica all’ambulanza. Il tutto in tempi rapidissimi”.

Un progetto che riduce i tempi di intervento in caso di emergenza e che quindi va nella stessa direzione della defibrillazione precoce sul territorio.
“Certo. Tutto ciò che riduce i tempi di intervento può salvare la vita del paziente. Soprattutto in campo cardiologico. Per questo abbiamo sostenuto progetti come ‘SOS Cuore’ (il progetto di defibrillazione precoce sul territorio di Rozzano attivato in collaborazione con l’Istituto Clinico Humanitas) e pensiamo di espandere ulteriormente la rete di defibrillatori. In futuro sarebbe utile posizionarli in luoghi come, ad esempio, campi di calcio non professionistici, palestre, chiese e centri di aggregazione in genere”.

Di Cristina Bassi

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