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L’incubo delle armi chimiche, difficilmente contrastabili

25/03/2003

Le immagini di soldati e giornalisti con i volti coperti dalle maschere antigas che la televisione porta nelle case italiane ormai quotidianamente riporta alla mente una delle ragioni addotte dalla coalizione anglo-statunitense per l’attacco sferrato all’Iraq: il possesso di armi chimiche, ufficialmente bandite dal 1997, anno in cui è stato firmato uno dei trattati di non proliferazione più importanti.

Micidiali e difficilmente contrastabili
Le armi chimiche sono l’incubo degli Stati perché non è difficile produrle (basta un impianto chimico mediamente attrezzato), fanno molte vittime e sono difficilmente contrastabili, data la loro natura volatile. “Per questa ragione si teme anche che possano essere usate da gruppi terroristici” spiega Pietro Greco, autore del libro “Bioterrorismo” pubblicato presso gli Editori Riuniti.
Anche i mezzi più comunemente consigliati alle popolazioni civili a rischio (per esempio agli stessi statunitensi e agli isrealiani) sono poco efficaci: solo alcuni gas vengono parzialmente bloccati dalle finestre sigillate con lo scotch da pacchi e con la plastica. Alcune sostanze, inoltre, penetrano non solo attraverso il sistema respiratorio (quindi possono essere bloccate dalle maschere antigas) ma anche attraverso i pori della pelle, e non è pensabile che tutti possano avere a disposizione tute speciali e, soprattutto, il tempo sufficiente per indossarle.

Il programma di dismissione è stato interrotto
“Nell’immaginario collettivo europeo, la Prima Guerra mondiale è rimasta impressa per le tragiche conseguenze dell’uso di gas nervini – spiega Greco – E’ da lì che è nata l’idea che le armi chimiche sono immorali”. Nonostante ciò, le possiedono molti Paesi, compresi gli Stati Uniti che si sono impegnati, nel 1997, a distruggere i propri arsenali entro il 2004: le recenti vicende hanno però interrotto il programma di dismissione.

Scelte dagli stati meno ricchi
Sono le nazioni più povere a prediligere questo tipo di armamento, dato il suo basso costo di produzione: non a caso si sospetta che arsenali molto forniti siano a disposizione di Libia, Siria, Iraq, Iran, Russia, Cina e delle due Coree. Le scorte russe, provenienti dall’ex Unione Sovietica, sono quelle che preoccupano maggiormente la comunità internazionale dato che la situazione economica attuale del Paese non garantisce il corretto stato di conservazione degli arsenali, né è da escludere che possano essere facilmente raggiungibili da gruppi terroristici.

Per saperne di più
Per capire perché è necessario bandire queste sostanze dalla faccia della Terra e perché il loro uso è da considerare profondamente inumano bisogna conoscere i composti più comuni e i loro effetti. La lista che segue, quindi, non vuole essere uno strumento per aumentare la preoccupazione che tutti già provano in questi difficili giorni, ma piuttosto un monito per il futuro.

Mostarde solforose
Sono agenti che provocano vesciche e distruggono le cellule. Sono in genere di un colore che va dal giallo al marrone, con un odore che ricorda l’aglio o la senape. Se diffuse in forma di vapore o nei liquidi possono essere assorbite attraverso gli occhi, la pelle e le mucose. Causano danni alla pelle, agli occhi e alle vie respiratorie oltre a una graduale diminuzione dei globuli rossi e bianchi. Danno anche luogo a intossicazioni neurologiche e gastrointestinali. Il dolore e gli altri effetti clinici compaiono dopo 1-24 ore. Non esiste un antidoto. L’unico modo per eliminarle è la decontaminazione delle aree potenzialmente esposte.

VX
E’ un composto ad alta tossicità, liquido o gassoso, che aggredisce il sistema nervoso centrale. E’ 100 volte più tossico se penetra attraverso la pelle piuttosto che in forma di gas. Resiste a lungo se non piove e per mesi se c’è molto freddo. Causa la morte dopo pochi minuti di esposizione. I sintomi includono lacrimazione e salivazione, sudorazione eccessiva, difficoltà di respirazione, difficoltà della vista, nausea e contrazioni muscolari. Uccide bloccando la muscolatura respiratoria. La prima cosa da fare è togliersi i vestiti e lavarsi abbondantemente con acqua. Esiste un antidoto.

Cloro
E’ un gas giallo-verde dall’odore pungente, più pesante dell’aria. Reagisce con molti composti organici provocando incendi ed esplosioni. E’ corrosivo per gli occhi e la pelle e può provocare ustioni e difficoltà visive. Se inalato provoca edema polmonare (acqua nei polmoni), che si manifesta solo alcune ore dopo l’esposizione. L’unico antidoto è respirare aria fresca e fare abbondanti spugnature con acqua per eliminarlo dalla pelle.

Cianuro idrogenato
Esiste in forma gassosa o liquida ed esala vapori tossici infiammabili. Ha un’alta capacità esplosiva. L’esposizione irrita gli occhi, la pelle e le vie respiratorie. I sintomi sono ustioni e arrossamenti della pelle e degli occhi. L’inalazione causa uno stato confusionale, sonnolenza e respiro affannoso, fino al collasso. Questa sostanza può danneggiare il sistema nervoso centrale, le vie respiratorie e la circolazione. Anche in questo caso non c’è un antidoto specifico, ma bisogna al più presto respirare aria pulita e lavarsi abbondantemente.

Sarin
E’ il gas usato nel corso della Prima guerra mondiale. Aggredisce il sistema nervoso (è chiamato anche gas nervino). Causa la morte dopo pochi minuti di esposizione. Penetra nel corpo per inalazione, ingestione, attraverso gli occhi e la pelle. I sintomi sono vari, ma includono lacrimazione e salivazione, sudorazione eccessiva, difficoltà di respirazione, difficoltà della vista, nausea, vomito, contrazioni muscolari e mal di testa. La morte avviene per blocco della muscolatura respiratoria. E’ importante togliersi al più presto i vestiti e lavarsi bene il corpo e gli occhi. Esiste un antidoto.

A cura di Livia Romano

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