Un master sulla chirurgia della spalla

La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano. Per questo, inevitabilmente, è anche la meno stabile. Quando la testa omerale scivola al di fuori della zona d’appoggio e si verifica la cosiddetta “lussazione anteriore di spalla”. Se la sfera della testa omerale scivola solo parzialmente al di fuori tornando poi spontaneamente al suo posto, si verifica invece solo una “sub lussazione”.
“La lussazione di spalla è una patologia traumatica frequente, possibile per tutti – spiega il prof. Mario Randelli, fondatore e past-president della Società italiana di Chirurgia della Spalla e presidente della Fondazione ‘Mercuriale’ in Humanitas – anche se è più comune nei giovani al di sotto dei 30 anni, in particolare sportivi. Quando si verifica in persone di più di 30 anni, spesso si associa ad altre patologie della spalla, come fratture di strutture ossee o cartilaginee, o alla rottura dei tendini dei muscoli della cuffia dei rotatori (i muscoli responsabili della rotazione interna ed esterna del braccio). Vi sono anche persone che presentano spalle spontaneamente predisposte alla instabilità, e che sono conseguentemente soggette con una maggiore frequenza a sub lussazioni o lussazioni in assenza anche di traumi esterni significativi”.
Proprio le lesioni della cuffia dei rotatori e instabilità gleno-omerale sono i temi più importanti dell’XII Corso di Chirurgia della Spalla che si terrà in Humanitas il 14, 15 e 16 novembre. L’evento scientifico è coordinato dal prof. Randelli.

Prof. Randelli, come si articola il corso?
“La caratteristica fondamentale di questo corso è che non intende presentare la fissità di un sapere e di un fare, in realtà mai acquisiti una volta per tutte. Piuttosto, vuole proporre un confronto di opinioni, esperienze pratiche e tendenze di ricerca differenti su quelli che riteniamo temi in evoluzione nel trattamento della patologia da instabilità della spalla o da rottura della cuffia dei rotatori.
Nella scelta del trattamento più indicato in queste patologie abbiamo oggi una certezza: le tecniche artroscopiche sono divenute più affidabili, versatili e riproducibili da poter essere applicate largamente e con risultati migliori. Nel contempo, tuttavia, abbiamo un’ampia serie di punti di vista contrastanti, non decisi o non decidibili allo stato attuale delle esperienze, che riguardano indicazioni, scelte tecniche ed utilizzo dei materiali. Inoltre, la chirurgia riparativa o ricostruttiva, sia essa aperta o artroscopica, deve affrontare limiti biologici che spetta alla discussione e alla ricerca spostare ulteriormente in avanti. Abbiamo quindi individuato una serie di temi controversi che saranno introdotti da due rassegne generali e poi affrontati con differenti approcci da due oratori. I presidenti del corso e due ospiti europei discuteranno con i partecipanti le divergenze o cercheranno di stabilire scelte razionali e prospettice di ricerca”.

Perché la distinzione in corso propedeutico e corso avanzato?
“Perché il corso propedeutico, che si terrà il primo giorno (ossia domenica 14 novembre) è rivolto essenzialmente agli specializzandi che non hanno una competenza specifica nel campo della spalla. Dunque verranno trattate a livello basic, cioè elementare, tutte le problematiche relative a quest’articolazione: si parlerà di patologie ma anche di chirurgia, aperta e artroscopica, e di trattamenti riabilitativi. Le relazioni del Corso saranno affidate a giovani ortopedici specialisti, che rappresentano le nuove leve della Chirurgia della Spalla in Italia”.

Com’è organizzato invece il corso avanzato?
“Si svolgerà il 15 e 16 novembre. Ogni giornata avrà un carattere monografico. Il primo giorno si parlerà di rotture dei tendini della cuffia dei rotatori. Tema della seconda giornata sarà l’instabilità gleno-omerale. L’introduzione sarà affidata ad un ospite straniero di particolare esperienza e di rinomanza internazionale: rispettivamente al prof. Gerber di Zurigo e al prof. Lafosse di Annecy.
Nel corso delle giornate, poi, i singoli aspetti controversi saranno affrontati da due relatori in contrasto. Si svilupperà così una ‘mini-battle’ che lascerà poi alla libera discussione con tutti i partecipanti il compito di arrivare, se possibile, ad una valida conclusione”.

Il corso prevede anche momenti dedicati alla pratica?
“Certamente. In ogni giornata si terrà un workshop con esercitazioni pratiche. Divisi in piccoli gruppi di 20 persone, i partecipanti potranno simulare su modellini anatomici le tecniche artroscopiche.
Questi workshop sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo del corso, ossia dare la possibilità di avere una visione completa, sia teorica sia pratica, delle problematiche legate alla chirurgia della spalla.
L’esperienza dei corsi precedenti, sempre coronati da ampio successo – siamo infatti alla XII edizione – ci fa sperare che questo nuovo taglio impresso ai lavori richiami l’attenzione di tutti coloro che si interessano di chirurgia della spalla che – principianti o esperti – potranno di volta in volta trovare momenti di approfondimento, di convincimento, di ripensamento, di critica o di stimolo a nuove situazioni”.

LA FONDAZIONE “G. MERCURIALE”
La Fondazione “G. Mercuriale” nasce il 6 maggio del 1996 sotto l’egida di un gruppo di chirurghi ortopedici, animati dal desiderio di dar vita a un’Istituzione in grado di sostenere la realizzazione di una serie di progetti di Ricerca nel campo dell’Ortopedia e in quello della Riabilitazione.
All’inizio quest’avventura rappresentava nel cuore dei primi pionieri una scommessa tutta da giocare. I mezzi a disposizione erano pochi. Grazie a una cospicua donazione da parte dell’Istituto “G. Pini” e il sostegno di personalità di spicco del mondo economico, scientifico e culturale, il sogno divenne realtà (Citiamo solo alcune delle personalità più illustri: dott. M. Mauri; dott.ssa D. Bracco e l’ing. Bifulco). Attualmente la Fondazione ha sede presso l’Istituto Clinico Humanitas, in via A. Manzoni, 56. La Fondazione “G. Mercuriale” si costituisce come Ente non-profit e nell’intento di promuovere la raccolta di fondi necessari per fornire ausilio alla ricerca scientifica, fin dai suoi esordi ha dato vita a una serie di iniziative di forte impatto scientifico: organizzazione e realizzazione di Corsi Teorico-Pratici, Congressi di rilievo internazionale, promozione di borse di studio a favore di medici specializzandi, nonché sponsorizzazione di fellowship nei confronti di giovani neolaureati provenienti anche dall’estero. Pionieri di quest’avventura sono stati: il prof. Mario Randelli (attuale Presidente in carica), il dr. Riccardo Minola e il dr .Stefano Respizzi (membri fondatori) e il dr. P.L. Gambrioli (responsabile del modulo di Chirurgia della Spalla e del Gomito, presso l’Istituto “G. Pini”).

Informazioni sulla fondazione:
Presidente: prof. Mario Randelli;
Coordinamento: dott.ssa Monica Musco
Tel. 02/8224.4650
Fax.02/8224.2298
e.mail: orto.edu@humanitas.it.

Di Monica Florianello

Redazione Humanitas Salute: