Mario Conti, “Ragno” in Humanitas

Una vita ad arrampicare, per sé, per gli altri. La passione forte per la montagna che è sbocciata subito, guardando le creste dentellate dei monti dietro casa, il Resegone e osservando uscire di casa il fratello maggiore Luigi, guida alpina. Ha voluto seguirne le orme e ha cominciato a scalare montagne sempre più famose e prestigiose: dalla catena dell’Himalaya affrontata per la prima volta nel 1974 a quelle del Sud America con la conquista del Cerro Torre. Mario Conti, 60 anni e un viso scottato dal sole, è vice presidente del Gruppo Ragni della Grignetta, i Ragni di Lecco, e sabato 22 maggio sarà in Humanitas in occasione della Giornata dell’Ospedale Aperto per aiutare tutti coloro che vorranno provare le emozioni delle prime scalate su una parete alta sei metri.
Signor Conti, è difficile scalare? “Assolutamente no: l’arrampicata sulle palestre di roccia che usiamo nelle manifestazioni è un gioco, non c’è alcun problema e può essere fatta da tutti. In 15 anni di arrampicata non si è mai fatto male nessuno”. E di persone ne ha viste salire tante su quelle pareti attrezzate, perché in qualità di direttore di gara dei Ragni di Lecco ha organizzato per quattro volte la Coppa del Mondo di arrampicata e quest’anno sarà la volta del Campionato Europeo. “Un gioco”, non solo per lui, perché “le scalate saranno affrontate sempre in sicurezza”. “Possono provare tutti, a patto che non soffrano di vertigini”; poche parole, semplici, misurate, com’è nel suo stile, concreto. Lo dicono gli occhi, lo dicono le mani, forti e sicure. A Mario Conti piaceva correre sugli sci fin da bambino; entrare, nel 1964 nel gruppo Ragni di Lecco è stato un passo naturale. Così come diventare guida alpina. Ha visto il mondo dall’alto, dalle sue montagne; ha vissuto all’aria aperta conciliando la passione al lavoro. E’ istruttore di arrampicata su roccia, su ghiaccio e sci alpinismo; per lui la montagna è globale. “Porteremo una parte alta 6,5 metri di 4 lati, di cui verranno ne utilizzati tre: chi proverà la scalata sarà assicurato da un’imbragatura. Serve solo un briciolo di dimestichezza atletica”. Nient’altro: non serve interpretare la roccia, perché è solo un gioco.

Appuntamento con i ‘Ragni’ sabato 22 maggio nel parco di Humanitas

A cura di Raffaele Sala

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