Riproduzione assistita: obiettivo per la vita

La Fondazione CURE, diretta dal prof Enrico Ferrazzi e nata presso il polo Sacco dell’Università degli studi di Milano, ha promosso sabato 10 marzo un convegno dal titolo: “Riproduzione assistita: obiettivo per la vita”. Hanno partecipato illustri scienziati italiani operanti nell’ambito della ricerca e della clinica sulla riproduzione assistita assieme a bioeticisti di diverse culture. Lo scopo dell’iniziativa è contribuire al dibattito sui principi che guideranno la revisione, prevista per metà luglio, delle linee applicative della legge 40, del luglio 2004.

Al convegno ha partecipato il Prof. Paolo Emanuele Levi Setti, Responsabile del Dipartimento di Ginecologia e Medicina della Riproduzione di Humanitas, che afferma: “Le probabilità di gravidanza solo apparentemente si sono ridotte di meno del 6%. Nelle coppie con fattore maschile severo la probabilità di gravidanza si è ridotta in modo estremamente rilevante. Nelle donne che trasferiscono i soli 2 embrioni ottenuti, le probabilità di successo si sono ridotte dal 35.7% al 23.5%, a dimostrazione che la percentuale di fertilizzazione non è prevedibile e penalizza in modo importante un numero elevato di coppie. Questa diminuzione assoluta dei risultati viene mascherata dall’aumento delle gravidanze nelle pazienti con meno di 36 anni che trasferiscono 3 embrioni. Il risultato più crudele è l’aumento in queste pazienti delle gravidanze trigemine con gravi conseguenze sia per la salute delle madri che dei bambini.”

Il prof. Guido Ragni (IRCCS Fondazione Policlinico Mangiagalli Regina Elena – Polo Universitario) presentando dati oggettivi per dimostrare che, in particolari indicazioni, la legge 40/2004 sulla PMA penalizza le coppie infertili, diminuendo in modo drammatico la possibilità di gravidanza sostiene che “la salute riproduttiva è fondamentale per il mantenimento della salute generale del genere umano.
La Procreazione Medicalmente Assistita, aiutando le coppie infertili a concepire, è un importante momento terapeutico e qualsiasi situazione che ne diminuisca l’efficacia è quindi in contrasto con un corretto iter di politica sanitaria, i risultati delle attuali linee guida per i dati oggi obiettivamente misurabili comportano una riduzione dei risultati nei casi di donne sopra i 36 anni, e in coppie con infertilità maschile”.
Altro argomento di particolare interesse quello trattato dalla dr.ssa Valeria Savasi (AO Luigi Sacco – Polo Universitario) che si è concentrata sull’impatto clinico dell’attuazione della legge 40 in particolare nelle coppie che presentano infezioni virali a trasmissione sessuale, osservando anche qui una significativa riduzione dei risultati positivi delle cura in caso di infertilità maschile.
La prima parte del convegno si è conclusa con due interventi di estremo interesse: i dati del registro nazionale italiano per la riproduzione assistita dal 2005 ad oggi presentati dalla dr.ssa Giulia Scaravelli (Istituto Superiore di Sanità) e i risultati del confronto dei trend assistenziali contenuti nel registro europeo presentati dal dott. Filippo Ubaldi (Board scientifico European Society of Human Reproduction).

Il dialogo tra scienza ed etica ha occupato la seconda parte del convegno ed è incentrato su cinque quesiti che riguardano alcuni dei criteri posti dalle linee guida alle possibili terapie della medicina della riproduzione:
1. accessibilità a coppie a rischio non infertili
2. possibilità di fecondare più di tre ovociti in patologie speciali
3. crioconservazione prima della singamia
4. diagnosi preimpianto non a fini eugenetici
5. donazione-adozione di gameti.

A dialogare su questi temi insieme ad una nutrita rappresentanza di associazioni pazienti, c’erano figure che hanno fatto e fanno la storia della bioetica italiana: prof. Giovanni Fornero (Storico della Filosofia), prof.ssa Luisa Battaglia (ordinario di bioetica – Università degli Studi di Genova – Membro del Comitato Nazionale di Bioetica), prof. Francesco Busnelli (ordinario di Diritto Civile – SSS Sant’Anna di Pisa – Membro del Comitato Nazionale di Bioetica), prof. Luciano Eusebi (ordinario di Diritto Penale – Università di Piacenza), prof. Carlo Flamigni (ordinario di Ginecologia e Ostetricia – Membro del Comiatao Nazionale di Bioetica e il prof. Simone Pollo (ordinario di Filosofia – Università degli Studi di Roma).

Sugli stessi temi del convegno è stata inaugurata una mostra fotografica, aperta fino al 23 marzo presso la Galleria del Centre culturel français de Milan al Palazzo delle Stelline (corso Magenta, 63, Milano).

Per informazioni:
www.fondazionecure.org.

A cura della Redazione

Redazione Humanitas Salute: