Il catamarano per tutti

Il progetto è nato da un idea di Andrea Stella, un ragazzo della provincia di Vicenza, costretto sulla sedia a rotelle dopo essere stato ferito, nell’agosto 2000 in America dove era in vacanza, da un proiettile sparato da due rapinatori “Ho sempre amato la vela – spiega Andrea – e ho cercato di praticarla anche dopo l’incidente scoprendo, però, che non esistevano imbarcazioni utilizzabili da disabili né in Italia né all’estero.”

Lo spirito di Stella è un gioiello di 17,5 metri di lunghezza per 7,70 di larghezza, 20 centimetri in più rispetto al normale, con ampi spazi di manovra. Possiede una pedana mobile che consente l’accesso sempre in piano, muovendosi fin sotto il livello del mare, e che permette, così, anche di fare il bagno. Ha ascensori a scomparsa per giungere alle quattro camere, tutte con bagno per disabili, una pedana per accedere alla plancia di comando e un sedia a scorrimento per raggiungere la prua. Offre agevolmente la possibilità di guida automatica senza sforzo.

Tutto ciò è nato due anni fa a Sarcedo (Vicenza), quando Andrea Stella si recò, insieme al padre, a Tecnothon, il laboratorio di ricerca tecnologica della Fondazione Telethon, per incontrare il direttore Francesco Miotto, distrofico dall”84 e, anche lui, grande appassionato di mare, e chiedergli di aiutarlo a trovare il modo di salire nuovamente a bordo della loro barca. Infatti, nonostante i numerosi contatti con agenzie di tutto il mondo, si confermava l’inesistenza di barche adatte alle loro esigenze.

“Stavo lavorando, allora, al progetto ‘gommorano’ – racconta Miotto – un catamarano con scafi pneumatici conducibile da una sola persona, e condivisi con loro l’idea di progettare invece, per la prima volta, un’imbarcazione più grande, un catamarano accessibile a tutti, recuparando una proposta che già mi era stata sottoposta da Paolo Bassani, prodiere di Luna Rossa, e che aveva entusiasmato anche Mauro Pelaschier, timoniere di Azzurra. Ci siamo trovati a condividere la stessa filosofia, quella che sta a fondamanto di tutta l’attività del nostro laboratorio. Non vogliamo rendere qualcosa o qualche luogo accessibile anche alle persone con disabilità, ma lavorare all’accessibilità per tutti, per favorire l’autonomia delle persone disabili 24 ore su 24, anche nello sport e nel tempo libero.”

Tra luglio e agosto lo “spirito di Stella” ha fatto il Giro d’Italia. L’equipaggio era costituito da ragazzi disabili, da velisti di primo ordine come Paolo Bassani di Luna Rossa e Mauro Pelaschier di Azzurra. Padrino dell’impresa è stato il tecnico del Milan Carlo Ancellotti: “l’idea – dice – è quella di riuscire a far sfruttare gli spazi del mondo a tutti. Se un disabile può andare in mare, con un piccolo sforzo gli può essere consentito di andare ovunque”.
“Andrea mi ha proposto una vacanza sulla barca e non vedo l’ora di provarla” ha dichiarato entusiasta Manuela Levorato, bronzo europeo ai 100 e 200 e madrina dello Spirito di Stella.

Ma non basta. A bordo del primo catamarano accessibile a tutti c’è anche ‘Akuakalda’, il piccolo sollevatore smontabile per veloci trasferimenti, progettato proprio da Tecnothon, che aiuterà i membri disabili dell’equipaggio a muoversi a bordo con maggiore autonomia.

Dopo il debutto e l’esperienza del Giro d’Italia, il catamarano “Spirito di Stella” sarà impegnato con la scuola di vela per disabili organizzata a Savona e ci dà appuntamento per la sfida più grande, quella della traversata atlantica per consentire proprio ad Andrea Stella di tornare a Fort Lauderdale, luogo dell’incidente.

A cura di Marco Renato Menga

Redazione Humanitas Salute: