Stai leggendo Colesterolo alto: perché tenerlo sott’occhio

Magazine

Colesterolo alto: perché tenerlo sott’occhio

17/11/2016

Il colesterolo presente nel sangue in quantità elevata e per un periodo di tempo prolungato infiamma le arterie, ne restringe il lume, riduce il passaggio di sangue e di ossigeno, dà inizio all’aterosclerosi.

 

L’aterosclerosi è una malattia infiammatoria cronica, progressiva, che colpisce tutte le arterie del corpo, con intensità diversa e in tempi diversi: è molto raro trovare in una persona un’arteria carotide malata e tutte le altre arterie perfette. L’aterosclerosi è una “malattia” causata da più nemici che fanno squadra per creare il danno. Il colesterolo può diventare un nemico per le arterie: non agisce da solo ma cerca complici, si coalizza con la pressione del sangue alta, l’invecchiamento legato all’età, lo stress prolungato, il fumo di sigaretta, il consumo di droghe, il diabete, le malattie infiammatorie.

L’aterosclerosi incomincia in silenzio, può non dare segno di sé fino a quando scatena l’inferno, chiamato infarto del miocardio, o ictus cerebrale o embolia periferica e amputazione di un arto.

È la parte cattiva (LDL) del colesterolo quella che nel tempo provoca danno: incrosta le pareti delle arterie, le infiamma: e se si coalizza con un elevato livello di trigliceridi o di zuccheri crea un potente stato infiammatorio che accende il sistema della coagulazione del sangue, coinvolgendo le piastrine, la fibrina e il calcio fino a formare un trombo che blocca completamente il passaggio del sangue, e la morte delle cellule che rimangono senza nutrimento. L’aterosclerosi colpisce le arterie e danneggia gli organi: attenzione quindi.

Soffre il cuore

Le arterie coronarie sono sottili, scorrono all’interno del muscolo cardiaco, fornendogli l’ossigeno necessario per la contrazione: se si restringono, non riescono a portare sangue e ossigeno a sufficienza, le cellule muscolari del cuore soffrono e muoiono, compare un dolore al petto a volte molto forte, che toglie il respiro, che si estende al braccio o alla scapola o alla mandibola. Si chiama infarto.

Soffre il rene

Se le placche aterosclerotiche si formano sulle arterie renali il rene soffre e perde progressivamente la capacità di filtrare il sangue, non riesce a rimuovere i prodotti di scarto da eliminare con l’urina, il corpo trattiene acqua, le caviglie si gonfiano, il cuore si affatica, tutto il corpo è in qualche modo avvelenato da un sangue non depurato. Si chiama insufficienza renale.

Soffrono le gambe

Le arterie che dovrebbero portare sangue ai muscoli delle gambe sono ristrette dalle placche aterosclerotiche, non riescono a portare il sangue necessario ai muscoli che lavorano durante il cammino, il muscolo soffre per mancanza di ossigeno e duole; il paziente camminando sente forte il dolore e si ferma, fingendo di guardare una vetrina, il muscolo si riposa, il dolore passa e il paziente riparte, fino al prossimo crampo doloroso: si chiama tecnicamente arteriopatia periferica, altrimenti conosciuta come “malattie delle vetrine”.

Soffre il cervello

Se un coagulo di sangue (trombo) si forma in un’arteria del cervello o se un frammento di trombo formatosi nel cuore arriva a bloccare una arteria del cervello, le cellule nervose (neuroni) muoiono e una funzione si spegne: si perde il movimento o la sensibilità di una parte del corpo, la vista, la parola. Si chiama ictus cerebrale, spesso mortale, o causa di grave invalidità in un paziente su tre.

C’è un modo per prevenire le malattie vascolari da aterosclerosi e trombosi

Scegliere uno stile di vita intelligente e sano e tenere a bada i livelli del colesterolo nel sangue, della glicemia, della pressione arteriosa. Quindi:

  • Tenere sotto controllo quantità e qualità dei cibi nel piatto
  • Almeno cinque porzioni di frutta e  verdura al giorno
  • Più carne bianca e pesce e meno carne rossa e salumi
  • Meno latticini perché molto calorici
  • Olio di oliva crudo: non più due cucchiai da minestra al giorno
  • Sale: non più di un cucchiaino da the a giorno (5 gr)
  • Attività fisica: almeno 40 minuti al giorno per almeno 5 giorni alla settimana; ma un giorno è meglio di nulla e due giorni sono meglio di uno
  • Evitare fumo, droghe, sostanze eccitanti, bevande energetiche
  • Imparare a gestire lo stress e a consumarlo muovendosi
  • Una volta l’anno dosare colesterolo totale e frazionato e trigliceridi
  • Una volta al mese misurare la pressione del sangue, il girovita, il peso e dare un’occhiata allo specchio: così, per poterci congratulare con noi stessi e pensare a quante cose potremo realizzare vivendo a lungo e in salute.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita