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Prevenzione

Freddo, quali effetti sulla salute?

09/01/2017

Termoregolazione e “malattie da freddo”

Irritazioni cutanee, geloni, dolori a muscoli e articolazioni fino all’ipotermia sono alcune fra le condizioni che l’esposizione al freddo può causare. È indispensabile coprirsi bene e completamente, senza risparmiare mani, collo e testa. E non solo all’esterno. Anche in casa è necessario coprirsi un po’ di più e regolare la temperatura dell’ambiente domestico almeno pari a 18°C. A difendersi dal freddo l’organismo ci pensa anche da sé modificando i meccanismi di termoregolazione per mantenere l’equilibrio con la temperatura esterna. Se questa è molto bassa e quella interna può scendere sotto i 37°C, viene attivata la vasocostrizione cutanea per evitare di disperdere calore, aumenta il battito cardiaco e si avvertono brividi involontari.

Questi meccanismi di autoregolazione non sono ancora “affinati” nei bambini molto piccoli mentre negli anziani possono non essere del tutto efficienti. Pertanto queste due categorie rientrano fra quelle a maggior rischio: è bene che, in condizioni climatiche davvero rigide, non escano di casa e si coprano – vengano coperti – adeguatamente.

 

Freddo e cuore

Soprattutto nelle persone affette da malattie cardiovascolari il freddo può diventare un nemico molto insidioso: aumenta la vasocostrizione periferica e nei soggetti ipertesi la pressione sanguigna può salire ancora di più; tutto ciò aumenta significativamente il lavoro del cuore. Nei soggetti con malattia coronarica latente, a ciò si aggiunge una maggiore probabilità che la stessa si manifesti e che vada incontro a destabilizzazione con lo sviluppo conseguente di trombosi coronarica acuta e infarto.

Quando fa molto freddo: non solo bisogna limitare il più possibile l’esposizione al clima rigido ma anche evitare di affaticarsi e fare sforzi fisici significativi.

Naso e gola, pericolo raffreddore

Tra le prime vittime delle alte temperature ci sono le alte vie respiratorie. Come minimizzare il rischio di buscarsi un raffreddore nei giorni più freddi? «Vestirsi a strati, senza rimanere troppo coperti in ambienti chiusi e troppo esposti agli ambienti freddi e, in particolare, evitare gli sbalzi repentini di temperatura. Mantenere la sciarpa a copertura delle vie respiratorie può essere di aiuto a evitare l’inalazione di agenti patogeni, ma anche la loro diffusione. Lavarsi le mani ripetutamente è sempre una buona abitudine, così come la detersione delle fosse nasali con semplice soluzione fisiologica in siringa senza ago o con le numerose formulazioni spray reperibili in farmacia», suggerisce il dottor Luca Malvezzi, otorinolaringoiatra e specialista in chirurgia cervico facciale di Humanitas.

Freddo e labbra

Come accennato tra le “malattie da freddo” vengono annoverati i geloni e le irritazioni cutanee, in particolare alle estremità ovvero mani e piedi, se le parti esposte sono bagnate o esposte a venti gelidi. Anche le labbra sono però vulnerabili quando il termometro segna pochissimi gradi. Come prevenirne la screpolatura? «Certamente si possono usare stick e creme emollienti o rossetti che contengono anche prodotti emollienti per rendere più morbide le labbra screpolate», dice il professor Antonio Costanzo, responsabile della Dermatologia di Humanitas e docente di Humanitas University.

Dall’alimentazione possiamo ricavare protezione per le nostre labbra: «Non solo gli stick, meglio se a base di cera d’api, anche una dieta ricca di alimenti che contengono vitamina B è un valido rimedio per le labbra screpolate. Una delle cause delle labbra screpolate c’è infatti la carenza di vitamina B. È opportuno pertanto non farsi mai mancare alimenti come pane, verdure, pollame, formaggi e uova, cereali integrali, banane e noci», conclude il professore.

Anche occhi a rischio secchezza

La secchezza in inverno è una eventualità anche per gli occhi per via di scarsa umidità e vento asciutto. Può manifestarsi il cosiddetto occhio secco, con scarsa produzione di lacrime o lacrime di “bassa” qualità che non riescono a mantenere l’occhio ben lubrificato: «In inverno l’abbassamento dell’umidità porta a una più rapida evaporazione delle lacrime, perciò si è più soggetti all’insorgenza dell’occhio secco», spiega il professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico di Humanitas e docente di Humanitas University.

Per prevenire l’occhio secco è bene cautelarsi se si è sensibili ai climi freddi e secchi, evitare l’esposizione al fumo di sigaretta, ma anche all’aria condizionata. Come suggerisce l’American Academy of Ophthalmology, quando in inverno vengono accesi i termosifoni, è bene deumidificare l’ambiente per rendere l’aria meno asciutta.

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