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Prevenzione

Tumore alla prostata, è possibile prevenirlo?

18/11/2016

Al tumore alla prostata sono collegate due percentuali, una negativa e una positiva. Quella negativa rivela che in Italia questo tumore rappresenta circa il 10% di tutti quelli diagnosticati agli uomini. Quella positiva dice che il 70% di questi uomini riesce a sconfiggere questa malattia grazie alla diagnosi precoce.

Come si genera un tumore alla prostata? Quali fattori possono agevolarne lo sviluppo e come è possibile prevenire questo male? Lo chiediamo al dottor Emanuele Micheli, responsabile dell’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Quali sono le cause del tumore alla prostata?

«Le cause non sono del tutto chiare. Si sa però che questo tumore è causato da una mutazione del DNA delle cellule che provoca una proliferazione anomala delle stesse che, accumulandosi, danno forma al tumore».

Quali sono i fattori di rischio del tumore alla prostata?

«Anzitutto l’età: difficile che questo tumore si manifesti sotto i 45 anni, l’età media dei nostri pazienti è di circa 65 anni. Poi la familiarità: gli uomini che hanno familiari di primo grado che hanno avuto questo tipo di tumore hanno il doppio delle possibilità di esserne essi stessi vittime rispetto a chi non ha avuto malati in famiglia. Altri fattori sono l’obesità, l’osservanza di una dieta troppo ricca di grassi saturi e la colorazione della pelle: gli uomini con la pelle scura risultano essere più a rischio».

(Per approfondire leggi qui: Tumore alla prostata, ecco quanto pesa aver avuto un caso in famiglia)

Quali accorgimenti devono essere osservati per prevenire il tumore alla prostata?

«Almeno una volta l’anno, a partire dai 40-45 anni – ma anche prima, se si è soggetti “a rischio” – è bene sottoporsi a una visita urologica di controllo. E a partire dai 50 anni è buona regola eseguire un esame del sangue per verificare il dosaggio del PSA sostanza che quando si presenta a livelli aumentati può indicare la presenza di un tumore».

Dal punto di vista alimentare come ci dobbiamo comportare?

«Dobbiamo preferire cibi che contengono sostanze antiossidanti come vitamina A, vitamina E, selenio, zinco e manganese. Largo dunque a carote, spinaci, broccoli, pomodori, cavolfiori, peperoni, kiwi, agrumi, fragole, noci, tuorlo d’uovo, arni rosse, fegato, cereali integrali e te nero. Da moderare è invece il consumo di alimenti che possono irritare la prostata, come: pepe, superalcolici, caffè, cioccolato, formaggi grassi, pesci grassi, frutti di mare e crostacei. È importante inoltre controllare la funzione del proprio intestino, che deve essere regolare: stipsi cronica o diarrea, quando non controllate possono scatenare fenomeni irritativi capaci di coinvolgere, oltra all’intestino, anche la prostata».

(Per approfondire leggi qui: Tumore prostata: cos’è il PSA, il test che “ha salvato la vita” a Ben Stiller)

Altri comportamenti anti tumore della prostata, quali possono essere?

«Bisogna favorire la circolazione sanguigna, anche a livello pelvico, il metodo migliore è praticare attività sportiva moderata ma costante, corrispondente a una camminata giornaliera di circa 30 minuti. Non bisogna poi dimenticare che un’attività sessuale praticata con regolarità ha effetti benefici sulla salute della prostata, ricordando che da questo punto di vista è bene evitare la pratica del coito interrotto. Infine attenzione anche ad andare in biciletta o motocicletta: i microtraumi perineali possono essere responsabili di processi infiammatori prostatici».

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