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Prevenzione

Meduse, tracine e funghi: cosa fare per proteggere la pelle?

28/07/2016

Non solo raggi ultravioletti. In estate i potenziali pericoli per la pelle sono diversi e possono nascondersi in diversi luoghi: dall’acqua del mare alla sabbia dal bordo piscina alle docce. Bisogna dunque avere gli occhi aperti ma se si è sfortunati – o poco accorti – si può essere vittima dell’attacco di batteri e funghi ma anche di meduse e tracine. Ecco perché è bene anche sapere come intervenire prontamente per limitare i danni.

I batteri causano l’impetigine, infezione molto contagiosa e comune fra i bambini

La pelle, in particolare di viso, collo e mani, si arrossa e compaiono bolle e vesciche. Nel giro di pochi giorni l’infezione può guarire mentre nei casi più gravi, con lesioni più estese o profonde o se si è immunodepressi, è necessario ricorrere ad antibiotici per via orale.

(Per approfondire leggi qui: Scottature solari, 5 consigli per prendersene cura)

«Per trattare efficacemente forme lievi d’impetigine è opportuno utilizzare creme antibiotiche per qualche giorno», aggiunge il professor Antonio Costanzo, direttore dell’unità di Dermatologia dell’ospedale Humanitas e docente di Humanitas University. E per prevenirla è invece «opportuno sciacquare bene l’acqua salata non tanto per contenere l’umidità quanto per allontanare i batteri che può veicolare (specie in mari non puliti)».

Usare ciabatte a bordo piscina e in doccia e asciugamani e teli mare personali è il modo migliore per evitare la micosi. I funghi responsabili in genere aggrediscono mani e piedi con la comparsa di chiazze eritemato-squamose.

Cosa fare per la micosi?

«Il primo trattamento è quello di tenere i piedi e gli spazi interdigitali ben asciutti utilizzando quando possibile il fon dopo la doccia. In questo modo i miceti avranno vita difficile e non potranno indurre la micosi. Il trattamento prevede l’applicazione di creme antimicotiche e di disinfettanti appropriati. Esiste una gran varietà di “rimedi naturali” per le micosi come, ad esempio, aglio, chiodi di garofano, origano, calendula ecc. Non negandone la potenziale validità, va considerato che nessuno di questi rimedi è stato testato in studi clinici controllati. Il consiglio è quello di rivolgersi al dermatologo per avere la terapia più efficace».

Dal mare o dalla sabbia arrivano invece due pericoli: meduse e tracine

Le punture causate da queste creature marine sono piuttosto dolorose e richiedono un trattamento immediato che escluda un improvvisato “fai da te”. Per le meduse «per prima cosa bisogna eliminare gli eventuali residui dei tentacoli e lavare abbondante la parte colpita con acqua di mare fredda. Evitare di usare l’acqua dolce perché così si favorisce la produzione di neurotossine. Se è possibile, lavarsi con aceto, con ammoniaca diluita in acqua o con una miscela di acqua di mare e bicarbonato di sodio. Anche se il prurito è forte non dobbiamo grattare la pelle poiché questa azione stimolerebbe l’attività muscolare e di conseguenza la diffusione del veleno. Nei casi in cui il bruciore è intenso e le vescicole sono a grappoli è consigliabile il controllo del dermatologo il quale consiglierà, se necessario, pomate al cortisone, antistaminici e antidolorifici se il dolore è intenso».

(Per approfondire leggi qui: Zecche, spesso i morsi sono “silenziosi”. Attenzione a come rimuoverle)

Cosa fare in caso di puntura di tracina?

«Se la puntura interessa la mano bisogna togliere subito gli anelli. Asportare dalla cute eventuali parti delle spine dorsali del pesce e mettere immediatamente la parte interessata dalla puntura in un contenitore con acqua calda-bollente al limite della tollerabilità per circa 30-60 minuti allo scopo di inattivare la tossina. Evitare l’ammoniaca».

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