Si dice spesso che con i bambini “cento occhi non bastano”. Ed è proprio così, se si pensa ai tanti rischi che corrono in casa e fuori. Caramelle, pezzi di cibo, ma anche pezzi di giocattoli, noccioline e noccioli: le insidie che possono portare al soffocamento sono tante.
«Basti pensare – afferma Hayato Kurihara, responsabile di Chirurgia d’urgenza e del trauma in Humanitas – che il soffocamento da corpo estraneo rappresenta la sesta causa di morte infantile nel mondo».
Tra i “corpi” che più spesso finiscono nelle vie aeree dei bambini ci sono anche bottoni e monete, persino batterie, tra cui quelle piatte che possono andare giù più facilmente.
«Non bisogna sottovalutare altri frammenti a rischio – ricorda lo specialista – come gli orecchini. Spesso non ci si pensa, ma il bambino può essere attratto dagli orecchini della mamma che per tranquillizzarlo permette che il piccolo ci giochi. Oppure – continua il medico – può essere lo stesso bambino ad afferrare un orecchino a clip che si sfila facilmente. E altrettanto facilmente può essere portato alla bocca».
Stesso problema con le monetine: piccole o grandi, se abbandonate dentro casa rappresentano un potenziale rischio di soffocamento. «Senza dimenticare alcuni giochi – ricorda il dottor Kurihara –. Spesso arrivano d’urgenza bambini che hanno inghiottito biglie e sfere magnetiche di un gioco molto diffuso».
Corspi estranei, rischi grandi per i piccini
I corpi estranei possono dar vita a due problemi distinti. «Il più grave avviene sicuramente quando i frammenti si incastrano nelle prime vie respiratorie o scendono più giù – dice il dottor Kurihara – fino ai bronchi. Così avviene il soffocamento, che per i bambini è molto più pericoloso che per gli adulti perché può provocare un arresto cardiaco molto più rapidamente rispetto ai grandi». È una questione di attimi, nei quali bisogna intervenire subito agevolando l’espulsione: tranquillizzare il bambino, farlo tossire, metterlo in posizione prona e dargli colpi sulle spalle.
«Se gli oggetti vengono inghiottiti – dice ancora il medico – è un problema meno grave, ma comunque un’urgenza sanitaria. Generalmente gli oggetti inferiori a 2 centimetri raramente daranno problemi e verranno espulsi, ma ci sono oggetti che accidentalmente possono finire in bocca ai bambini, come i tappi delle penne, che data la forma appuntita possono graffiare o lacerare le vie dell’apparato digerente».
Nel caso in cui l’oggetto sia più grande di 3 centimetri i rischi sono maggiori. «Gli oggetti si possono incastrare nello stomaco – conclude lo specialista – perché non riescono a passare oltre il piloro e questo rende necessario la rimozione mediante un’endoscopia o in casi eccezionali un intervento chirurgico».
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