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Prevenzione

Morbillo, non più solo la malattia dei bambini

07/11/2014

Sono 1.517 i casi di morbillo registrati in Italia. Numeri che fanno dell’Italia il Paese con la più alta incidenza in Europa. Un tempo l’infezione respiratoria molto contagiosa che provoca un rush cutaneo in tutto il corpo e sintomi molto simili a quelli dell’influenza come febbre, tosse e naso che cola, era diffusa principalmente fra i bambini.

Oggi, invece, l’età media si è alzata a 23 anni. Come mai accade questo? I dati dicono che in nove casi su dieci gli episodi di morbillo registrati nel nostro Paese riguardano persone non vaccinate. In realtà il vaccino, somministrato con due dosi dai 12 ai 15 mesi di età e dai 4 ai 6 anni, è efficace al 98-99 per cento e dura per tutta la vita. Come mai la percentuale dei vaccinati è così bassa? Parola al professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University.

«Purtroppo la scarsa propensione alle vaccinazioni, anche nel nostro Paese, è legata al dilagare di leggende metropolitane che vorrebbero legare la pratica dei vaccini all’insorgenza di malattie gravi come ad esempio l’autismo o la sclerosi multipla. Si tratta di vere e proprie bufale che portano al diffondersi (di nuovo!) di malattie molto pericolose come appunto il morbillo. Prima dell’Italia anche l’Inghilterra, recentemente, è stata alle prese con un’epidemia di morbillo che ha causato molti morti. Le stime locali parlavano di circa un milione di ragazzi fra i 10 e i 16 anni non vaccinati contro la malattia: è la generazione su cui ha pesato di più l’assenteismo vaccinale indotto dallo studio del 1998 che gettava ombre sul vaccino anti-morbillo ipotizzando un collegamento con l’autismo: lo studio è stato ripetutamente smentito, e sull’integrità dell’autore, Andrew Wakefield, sono stati sollevati dubbi gravissimi che hanno portato alla sua espulsione dall’ordine dei medici inglesi.

Nonostante la comunità scientifica internazionale e l’OMS affermino senza dubbio alcuno la non pericolosità dei vaccini, queste leggende metropolitane continuano ad allontanare le persone delle vaccinazioni, con un serio rischio per la salute. Fondamentale quindi smentirle: non dimentichiamo infatti che i vaccini sono l’intervento medico a basso costo che più di tutti ha cambiato la vita e la salute dell’uomo, permettendo di sconfiggere malattie devastanti che, nel secolo scorso, hanno causato disastrose epidemie e innumerevoli morti».

 

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