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Prevenzione

Vaccini e giovani, l’importanza dell’informazione

09/10/2014

Se oggi ci sono sempre meno virus è perché gli agenti patogeni non trovano l’ospite in cui proliferare. Tutto merito dei vaccini. A porre l’attenzione sul tema è la ricercatrice di Humanitas Paola Allavena che invita a riflettere sull’importanza dei vaccini. “Chi è contrario – dice la dott.ssa Allavena – provoca un danno enorme alla società perché facilita la diffusione dei patogeni comportando l’avvio di possibili epidemie che erano  tenute sotto controllo o addirittura scomparse. È questo il tema dell’incontro rivolto ai più piccoli organizzato da Humanitas nell’ambito dell’iniziativa “Crescere in Salute” in collaborazione col Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano in programma mercoledì 22 ottobre.

Quali sono le difese immunitarie che già noi abbiamo e come i vaccini possono incrementarle?

“Abbiamo un sistema immunitario che quando è funzionante è fortissimo. Innanzitutto abbiamo una prima linea di difesa costituita da alcuni tipi di cellule e dagli anticorpi primordiali in grado di combattere virus, batteri e altri patogeni. Se però l’infezione è particolarmente forte, oppure se il sistema immunitario è indebolito, questa prima linea di difesa può non bastare. Accade così che ci si ammala e allo stesso tempo il nostro organismo prepara una risposta immunitaria di tipo specifico che è molto più efficace ma richiede un certo tempo per essere organizzata. È interessante sapere che questa risposta mantiene una memoria immunologica, per cui ad un secondo incontro con quello specifico patogeno è in grado di farla funzionare in tempi brevissimi e di bloccarla. La vaccinazione agisce stimolando una risposta immunitaria che è duratura nel tempo e porta memoria, senza però far ammalare prima.”

Oltre a stimolare questa memoria immunologica, l’utilizzo dei vaccini può avere altri benefici sia nell’infanzia che nell’età adulta?

“Nel bambino piccolo il beneficio è immediato perché si crea un corredo di anticorpi, di cellule immunitarie con memoria per quelle specifiche malattie, quindi non ci si ammala. Nell’adulto è la stessa cosa: siccome la memoria immunologica può durare tutta la vita, rimane la copertura che è stata stimolata con le vaccinazioni fatte da bambino. A volte siconsiglia di fare dei richiami di vaccinazione per riattivare le cellule immunitarie silenti e garantirne la memoria. Inoltre va sottolineato il beneficio per la società: se un patogeno non trova più ospiti in cui amplificarsi, allora non riesce a diffondersi e all’interno della società dilagano meno patogeni e c’è minor rischio di infettarsi”.

Vi sono anche  svantaggi nelle vaccinazioni?

“Vi sono stati effetti collaterali, come in qualunque azione medica, ma sono veramente molto rari.
Al contrario ci sono informazioni sbagliate che circolano su internet. Questo fenomeno è molto pericoloso e grave poiché le informazioni fornite non sono provate scientificamente. 
Ad oggi la quantità di vite umane salvate dai vaccini è enorme ed è importante sapere che il nostro sistema sanitario italiano è molto avanzato nella pratica medica delle vaccinazioni. Siamo stati tra i primi a praticare la vaccinazione per l’epatite B e adesso a praticarla per il papilloma virus per alcune categorie della popolazione. Sono entrambi vaccini che proteggono da tumori nell’età adulta, un risultato grandioso”.

Cosa si aspetta dalle classi e dagli insegnanti che parteciperanno a “Crescere in salute”? Cosa spera che cresca in loro?

“Sicuramente vedere che i giovani hanno voglia di scoprire è molto bello, addirittura quasi commuovente. Sarà molto interessante vedere se c’è un interesse dei giovani in questo campo scientifico durante le attività di laboratorio. Sono altrettanto curiosa di incontrare gli insegnanti e spero di poter trasmettere loro il messaggio che l’utilizzo dei vaccini è la pratica medica che più di tutte ha avuto un impatto positivo sulla popolazione, in termini di riduzione di malattie infettive e sopravvivenza. Continuare a vaccinarsi è essenziale”.

 

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