Quando la gravidanza tarda ad arrivare

 

Quali sono i primi passi che una coppia deve affrontare nel momento in cui ricerca una gravidanza? E come deve muoversi se ha già avuto rapporti liberi improduttivi e quindi non è riuscita a raggiungere il suo obiettivo? Ne parliamo con la dottoressa Irene Zerbetto, specialista in Ginecologia e Ostetricia e di Medicina della riproduzione di Humanitas.

Lo stile di vita, la dieta mediterranea, smettere di fumare, un apporto calorico controllato e una costante attività fisica possono giovare alla ricerca di una gravidanza. I primi esami che una donna e il partner devono fare sono di valutazione, di benessere e di fisiologia della riproduzione. Quando una coppia al di sotto dei 35 anni non riesce ad avere una gravidanza dopo rapporti improduttivi è bene che si avvicini a uno specialista di Medicina della riproduzione proprio perché gli esami di secondo livello vanno a testare eventuali complicanze e quindi un impedimento al raggiungimento dell’obiettivo.

 

Gli esami per la donna

L’età è un fattore che incide negativamente soprattutto nella riserva ovarica di una donna: dopo i 35 anni, la riserva ovarica si dimezza e può addirittura alterarsi completamente fino a un esaurimento ovarico. La prima cosa da fare sono i dosaggi ormonali: il dosaggio dell’estradiolo, del progesterone, dell’FSH e dell’ormone antimulleriano (che è uno dei biomarker più importanti per la riserva ovarica) indicano in che fase dell’età fertile si trova la donna e se l’età biologica corrisponde a quella anagrafica.

Un altro controllo molto importante è l’ecografia transvaginale per la conta dei follicoli antrali, un esame deputato a valutare il potenziale delle ovaie che può essere utilizzato nel corso di una stimolazione, qualora questa sia indicata come tentativo per intraprendere una gravidanza. I marker più importanti sono dunque la conta dei follicoli antrali, l’antimulleriano e la valutazione delle tube: un esame importantissimo per capire se ci sono delle alterazioni o se in passato ci siano state delle infezioni che possano in qualche modo aver ostruito le tube.

 

Gli esami per il partner

Altri esami importanti che il partner deve fare sono una visita andrologica e lo spermiogramma. La visita andrologica serve per valutare che tutto il sistema riproduttivo sia conforme e quindi fisiologicamente a posto; lo spermiogramma indica invece il potenziale del liquido seminale e quindi la capacità di poter fertilizzare un ovocita. Sono esami da non sottovalutare perché possono indicare la strada più giusta da percorrere per procedere a un livello un po’ più invasivo.

 

Un primo e un secondo livello

Esiste infatti un primo livello meno invasivo, l’inseminazione intrauterina e i rapporti mirati, e un secondo livello: la Fertilizzazione in vitro (FIVET) o la Iniezione intracitoplasmatica dei gameti (ICSI). È importante quindi che la coppia che ha intorno ai 35 anni, che da un anno ha rapporti liberi e che non ha raggiunto l’obiettivo della gravidanza si rechi da uno specialista. Nel caso in cui invece la coppia abbia un’età superiore ai 35 anni non è necessario aspettare un anno di rapporti improduttivi ma è preferibile velocizzare gli esami accurati e quindi rivolgersi a uno specialista per poter intraprendere un percorso adeguato.

Redazione Humanitas Salute: