Il fumo aumenta il rischio infarto

 

I danni causati dal fumo di sigaretta sono noti, così come i benefici che derivano dallo smettere di fumare. Un nuovo studio presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia, svoltosi recentemente ad Amsterdam, rivela che quando si smette di fumare le arterie restano danneggiate, ma il cuore sembra più protetto da episodi acuti, come l’infarto. L’indagine ha coinvolto oltre tredicimila pazienti di nove Paesi tra Europa, Nord America e Asia, tremila di questi erano fumatori, tremila ex fumatori e i restanti non fumatori. Ne commentano i risultati i professionisti di Humanitas.

“Lo studio osservazionale si poneva l’obiettivo di verificare se il fumo comportasse un aumentato rischio di malattia coronarica che predispone a infarto, angina e ischemia. I fumatori e gli ex fumatori hanno più spesso una malattia coronarica di tipo aterosclerotico, che però potrebbe non essersi ancora manifestata con infarto o ischemia. Nelle persone che smettono di fumare permane la malattia coronarica ma diminuisce in maniera significativa la probabilità che si complichi con la comparsa di episodi acuti come l’infarto.

In conclusione, chi non ha mai avuto il vizio del fumo è il più protetto; chi fuma corre il rischio più alto, rischio che aumenta con il passare del tempo; gli ex fumatori, pur mantenendo la malattia coronarica, riducono il rischio di episodi acuti. È però  importante che non riprendano in alcun modo a fumare, nemmeno saltuariamente”.

 

A cura di Valeria Leone

Redazione Humanitas Salute: