Il 31 maggio, come ogni anno, si celebrerà la Giornata Mondiale senza Tabacco promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un appuntamento importante per quanti sono testimonial della lotta contro il fumo.
Dopo il successo dello scorso anno, il Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center ripropone la collaborazione con la Commissione Europea. Testimonial di eccezione della Giornata alcuni ex fumatori che uniranno i loro consigli a quelli dei medici di Humanitas e dei campioni della squadra spagnola di calcio del FC Barcelona.
Gli ex fumatori sono irresistibili
La grande novità del 2013 è l’accordo con il FC Barcelona, la squadra di calcio più importante del mondo, con cui è stato creato “Quit smoking with Barca”, un sito e una app che forniscono i consigli di iCoach, i suggerimenti dei campioni e dello staff tecnico della squadra blaugrana, cui si sono registrati già 70mila cittadini dell’Unione Europea.
Ecco le storie di alcuni ex fumatori che saranno presenti venerdì 31 maggio in Humanitas.
Maria Grazia e la sua sfida più grande
Maria Grazia ha fumato per 30 anni. Ha avuto due figli e nel corso delle gravidanze è riuscita a non toccare le sigarette, ma entrambe le volte, dopo il parto, ha ripreso quasi subito. È capitata in Humanitas per caso, per un elettrocardiogramma di controllo e, uscendo, ha visto il manifesto del Centro. «Dopo tanti anni con la sigaretta in bocca non è stato facile – dice Maria Grazia – ma amo le sfide, e i medici mi hanno sempre spronata ad andare avanti, senza mai farmi sentire giudicata, anche quando era evidente che avessi ancora voglia di accendermene una!».
Ora sta facendo una campagna personale con gli amici che ancora non hanno smesso.
Giuseppe: «Ai miei figli dico: non fumate!»
Giuseppe è un uomo di successo: imprenditore, ha due figli di 16 e 10 anni e una vita da sportivo, fra il jogging e i campi da tennis. La sua unica sconfitta era non riuscire a smettere di fumare: un anno di stop e poi era ricaduto nuovamente nel circolo vizioso della sigaretta. «Anche se con qualche sacrificio, sono riuscito a smettere. E ora ho maggiore credibilità nel dire ai miei figli di non cominciare a fumare! Senza il cattivo odore sempre addosso, mi sento meglio anche a livello fisico e avverto con più intensità odori e sapori».
Renato continua a lottare
Renato ha cominciato a fumare a 15 anni. Quasi 10 anni fa si era già rivolto a un Centro Antifumo ed era riuscito a smettere per più di un anno e mezzo. Ha ripreso due volte, anche dopo la prima terapia presso il Centro di Humanitas, ma la sua grande determinazione a smettere non l’ha mai fatto perdere d’animo. «La prima volta, i miei figli erano piccoli ed io non volevo trasmettere loro un esempio sbagliato. Quando avevo smesso, ero stato nella classe di mia figlia a raccontare la mia storia. Questo ha fatto in modo che, quando ho ripreso, mi sentissi ancor più schiavo delle sigarette. In Humanitas ho sempre trovato persone disponibili ad aiutarmi, che non mi hanno giudicato sulla base dei precedenti fallimenti e mi hanno supportato« dice Renato, che aggiunge: «Speriamo che questa sia la volta buona, altrimenti riproverò. Senza sigarette, mi sono sentito meglio fin dai primi giorni».
Il Centro Antifumo di Humanitas
È attivo dal 2008 ed è stato frequentato da oltre 400 pazienti, che non vengono seguiti solo per il percorso di disassuefazione, ma anche nei 12 mesi successivi: il tempo necessario perché il successo nella lotta contro la dipendenza dalle sigarette sia consolidato. Molti fumatori, infatti, smettono per qualche tempo, ma non riescono a rendere definitiva la loro vittoria, e hanno bisogno di essere aiutati anche a non riprendere. Il metodo del Centro si basa su un approccio sia farmacologico, sia motivazionale, seguendo le indicazioni delle linee guida internazionali. La percentuale di successi (definitivi!) è intorno al 25%, in linea con le altre istituzioni che si occupano di “smoking cessation”.