Prevenzione

Tumore al seno, i falsi miti del web su reggiseno, ceretta e tatuaggi

16/04/2013

Ecco i miti del web sfatati dalla Breast Unit di Humanitas. Il blog Salute Seno, realizzato da D di Repubblica in collaborazione con Europa Donna, propone uno spazio dedicato alle leggende del web e del tumore al seno.

 

Il reggiseno può causare carcinoma mammario? E la ceretta all’ascella? I tatuaggi, poi, possono avere connessioni con il tumore al seno? Il web può essere fonte di preoccupazioni spesso ingiustificate, e il “letto su internet” può mettere in allerta su rischi che la letteratura scientifica, in realtà, non considera tali.

Per fare chiarezza in questa confusione e dare un’informazione corretta a tutte le donne, il sito Salute Seno, realizzato da D di Repubblica in collaborazione con Europa Donna, propone uno spazio dedicato alle leggende del web e del tumore al seno: è il blog “Letto su internet”, ed è curato dalla Breast Unit di Humanitas Cancer Center

 

Il reggiseno può essere la causa di un tumore al seno?

Risponde sul blog il dott. Corrado Tinterri, responsabile della Breast Unit di Humanitas: «Non esiste alcuna evidenza scientifica che metta in relazione il tumore al seno e l’utilizzo anche prolungato dell’uso di reggiseni con supporto metallico (ferretto) – spiega il dott. Tinterri –. La tesi (peraltro di antropologi americani) secondo cui la compressione del sistema linfatico possa aumentare l’assorbimento di potenziali tossine liberate per contatto dal metallo con la pelle non è minimamente supportata dalle moderne teorie sulle cause di questo tumore dove invece sembra giocare un ruolo importante il rapporto con gli ormoni femminili».

 

I tatuaggi sono a rischio tumore?

«Nella pratica dei tatuaggi, di rischi, ce ne sono: infezioni cutanee, reazione allergiche, infezioni virali (epatiti, Hiv)», spiega il dott. Andrea Sagona sul blog. I rischi di sviluppare un tumore è invece legato agli inchiostri utilizzati: «uno è quello della loro composizione, soprattutto quando parliamo di inchiostri colorati in cui sono presenti metalli (cadmio, cobalto, mercurio), idrocarburi e ftalati considerati cancerogeni e pericolosi per il sistema endocrino. Altri casi di tumore della pelle sarebbero riconducibili, stando a quanto riportato nella letteratura scientifica, alla pratica del tatuaggio. Questo sia per il trauma cutaneo indotto dagli aghi sia per i coloranti, ma anche per l’esposizione al sole senza protezioni, perché l’azione dei raggi ultravioletti risulta amplificata dalla presenza dei pigmenti».

«Il tumore della mammella, invece, non sembra direttamente correlato ai tatuaggi. Sono noti casi in cui i pigmenti utilizzati nei tatuaggi si sono depositati a livello linfonodale nell’ascella, simulando la presenza di una metastasi da tumore al seno, o a livello inguinale, simulando la presenza di metastasi da carcinoma vulvare».

 

La ceretta sotto le ascelle infiamma i linfonodi e provoca tumore al seno?

«Non esiste alcuna correlazione tra l’abitudine alla depilazione del cavo ascellare e il rischio di tumore al seno – conferma il dott. Tinterri sul blog –. Esiste invece la possibilità che la depilazione, come evento traumatico, possa innescare una linfadenite reattiva delle ghiandole linfatiche; la sintomatologia può essere quella di piccole palline dure e dolenti sotto le ascelle che, in genere, scompaiono nel giro di pochi giorni. Anche i detergenti e le creme depilatorie non sono coinvolti nella genesi del carcinoma mammario».

 

Scopri il blog e fai la tua domanda agli specialisti di Humanitas.

 

A cura di Alessio Pecollo

 

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