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Prevenzione

HPV, prevenzione e vaccino terapeutico

23/02/2010

Contro il Papilloma virus, causa del tumore del collo dell’utero, la strategia dei ricercatori è quella di affiancare alla profilassi una terapia immunologica.

Vaccino preventivo e vaccino terapeutico: sono le due facce della stessa medaglia nella lotta al tumore del collo dell’utero, causato dal Papilloma virus (o virus HPV). Il primo è già disponibile e in molti Paesi, come in Italia, è stata avviata una campagna di vaccinazione nelle adolescenti. Il secondo è allo studio e rappresenta un importante obiettivo della comunità scientifica. “Il vaccino preventivo è un’arma straordinaria e molto efficace contro l’infezione da HPV e la scelta di vaccinare le ragazze prima dell’inizio della vita sessuale attiva permetterà di ridurre notevolmente la diffusione del virus almeno per quanto riguarda i sottotipi contro i quali il vaccino è stato studiato, che sono i più pericolosi dal punto di vista oncologico – spiega Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico di Humanitas e docente dell’Università di Milano -. Una soluzione che associata alla diagnosi precoce attraverso il Pap test permetterà di raggiungere risultati importanti, ma che non può bastare. In primo luogo – prosegue Mantovani -, perché in molti Paesi del mondo non sono disponibili le risorse necessarie per prevenire il tumore della cervice dell’utero, che rimane la seconda causa di morte per cancro tra le donne con circa 250mila vittime ogni anno nel mondo. Inoltre i risultati della vaccinazione preventiva saranno pienamente visibili solo tra molti anni, ma è essenziale curare anche le donne che sono malate oggi”. Per questo i ricercatori stanno lavorando sul vaccino terapeutico. Cornelia L. Tirimble e Ian H. Frazer espongono lo stato dell’arte su questi studi in un recente articolo pubblicato da The Lancet. In particolare le nuove terapie immunologiche contro il cancro della cervice e le altre forme tumorali associate alla presenza di infezione da virus HPV puntano a sfruttare le caratteristiche del Papilloma virus per attivare una risposta immunitaria di tipo cellulare contro il tumore.

Il percorso per arrivare al vaccino terapeutico è però ancora lungo e difficile, come sottolinea Mantovani: “Non è semplice riuscire ad attivare il sistema immunitario contro il tumore, le variabili sono molte. Il sistema immunitario di una donna con tumore della cervice è come ‘addormentato’ da anni di convivenza con il virus e deve essere risvegliato nel modo giusto, scatenando reazioni immunitarie particolari (mediate da cellule) che sono diverse da quelle che si attivano con il vaccino preventivo (mediate da anticorpi), come evidenziato da studi condotti nel nostro paese con il sostegno di AIRC”. Tirimble e Frazer spiegano inoltre come sia necessario sviluppare strumenti per misurare la risposta immunitaria a livello delle mucose e dell’ambiente che circonda il tumore e individuare marcatori per identificare le lesioni che con maggiori probabilità risponderanno al vaccino. La terapia immunologica rimane la strada privilegiata anche per i tumori causati dal virus HPV. “È una vera e propria sfida scientifica per chi si occupa di vaccini antitumorali – conclude Mantovani -. Queste strategie terapeutiche sono solo agli albori, ma se ne intuiscono le enormi potenzialità”.

A cura della Redazione

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