Marco Alloisio: la prevenzione in Oncologia

Negli ultimi anni è stato dimostrato che l’arma migliore contro il tumore è la prevenzione. Intesa come primaria, ossia scelta di uno stile di vita sano, che comprenda attività fisica, un’alimentazione ricca di frutta e verdura e l’astensione dal fumo. Ma in Oncologia la prevenzione è più che altro secondaria, ossia diagnosi precoce. Identificare un tumore nella sua fase iniziale, quando è così piccolo e poco esteso da poter essere asportato chirurgicamente o trattato con una terapia specifica mirata, aumenta le possibilità di guarigione. Come ha spiegato il dott. Marco Alloisio, responsabile della sezione di Chirurgia Toracica Mininvasiva di Humanitas, nel corso del talk show condotto da Max Laudadio durante la Giornata dell’Ospedale Aperto, sabato 14 maggio.

Dott. Alloisio, quanto è importante la diagnosi precoce nel caso di una patologia tanto diffusa come il tumore del polmone?
“E’ fondamentale. Allo stato attuale, nonostante i miglioramenti ottenuti dalle terapie oncologiche tradizionali – chirurgia, chemioterapia e radioterapia – la prevenzione rimane l’arma migliore contro la maggior parte dei tumori. Farei una distinzione fra i tumori che maggiormente si giovano di una diagnosi precoce, come il tumore del collo dell’utero, della mammella e della pelle, da quelli che si giovano maggiormente della prevenzione primaria, come il tumore dell’intestino, del cavo orale e della gola.
La lotta al tumore del polmone ha sempre avuto come principio l’abolizione del fumo di sigaretta, anche se recentemente si stanno diffondendo progetti di diagnosi precoce volti ad individuare il carcinoma polmonare in fase iniziale e pertanto con maggiori possibilità di cura.
Il Progetto DANTE, acronimo per Diagnosi Avanzata delle Neoplasie polmonari mediante Tac spirale e biologia dell’Espettorato, è un programma di ricerca dedicato alla diagnosi precoce finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Lo screening si propone l’obiettivo di verificare se l’uso estensivo della TAC spirale e di markers molecolari siano in grado di ridurre la mortalità per tumori del polmone in soggetti asintomatici. DANTE ha arruolato 1.800 soggetti e già oggi conferma che dal tumore al polmone si può guarire, purché sia preso in tempo. DANTE è un progetto è gratuito, e svolge in Humanitas. Per aderire all’iniziativa o per avere ulteriori informazioni si può telefonare allo 02.82244690”.

Che cosa si intende per sano stile di vita in riferimento al rischio oncologico?
“La maggior parte dei ricercatori sono concordi nell’affermare che circa l’80% di tutti i tumori maligni sono causati da fattori legati allo stile di vita (fumo di sigarette, alcool, dieta, storia riproduttiva, ecc.). Il fumo di sigaretta causa circa l’85% di tutti i tumori del polmone ,oltre ad aumentare il rischio di malattie polmonari quali bronchite cronica, enfisema e malattie cardiocerebrovascolari. L’eccesso dietetico di grassi animali, di carne, di calorie e l’obesità possono essere fattori per lo sviluppo di tumori del colon-retto, mammella e prostata.
Molti dati epidemiologici hanno prodotto risultati convincenti sul fatto che buona parte dei tumori umani sia oggi di natura ambientale e quindi, in linea di principio, prevenibile, suggerendo indicazioni pratiche per evitare almeno il 40% delle morti per tumore che si verificano nel nostro Paese”.

Per finire, qualche consiglio per un sano stile di vita?
“Il primo, sicuramente, è non fumare. Mi rivolgo quindi ai fumatori: smettete al più presto e non fumate in presenza di altri. Se non riuscite a smettere usate sigarette con filtro e a basso contenuto di catrame.
Altri utili suggerimenti poterebbero essere:
non eccedere nel consumo di alcolici;
evitare l’eccessiva esposizione al sole, specie per le persone che hanno la pelle chiara;
seguire attentamente, soprattutto negli ambienti di lavoro, le norme di sicurezza relative alla produzione a all’uso di sostanze che possono essere cancerogene;
mangiare frequentemente frutta, verdura e cibi integrali;
non aumentare troppo di peso e limitare l’uso di grassi, specialmente animali”.

Di Monica Florianello

Redazione Humanitas Salute: