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Prevenzione

Snack “ultraleggeri”? Attenzione ai grassi nascosti!

20/01/2003

C’è da fidarsi? Un consiglio: leggere bene le etichette…

  Le patatine del fast food o una fetta di dolce al mascarpone. Piatti grassi, nessuno ne potrebbe dubitare. Ma che dire se il dito è puntato contro uno spuntino a base di pane o di snack fatti passare per “ultraleggeri”? Si, perché il pericolo grassi è più nascosto di quanto si creda. Non è raro, infatti, che i grassi saturi, quelli più pericolosi per il cuore perché fanno salire vertiginosamente il colesterolo favorendo l’aterosclerosi, si trovino in cibi dall’apparenza assolutamente innocente. E se con i cibi elaborati, gli intingoli e i piatti “pesanti” si sa benissimo quali rischi si corrono (non a caso gli esperti continuano a ripetere di ridurre l’apporto di grassi, soprattutto di origine animale), nel caso dei grassi nascosti l’attenzione non è così viva. Con il rischio di imbottirsi di sostanze dannose per il cuore e per tutto l’organismo senza neppure saperlo. La parola ai dietisti di Humanitas Gavazzeni.

Cosa tenere d’occhio?
“Prima di tutto gli snack dolci e i dolciumi, soprattutto quelli industriali, tipo brioche e biscotti, che non solo sono grassi (come si potrebbe anche intuire), ma possono contenere lipidi particolarmente dannosi. Per dare sapore a questi alimenti e renderli più morbidi a volte si usano infatti grassi vegetali idrogenati, cioè resi solidi con un processo che porta alla formazione proprio di grassi saturi. E che sono più dannosi del “vecchio” e bistrattato burro, da consumare, certo, in quantità limitate, ma sicuramente più sano di questi “nuovi” grassi. Attenzione però anche alla dicitura oli vegetali di cui non è specificato il seme o il frutto perché tra questi sono compresi anche gli oli tropicali, come l’olio di cocco e di palma, ricchi di acidi grassi saturi, tipo l’acido miristico, laurico e palmitico, che sono altrettanto dannosi. Occhio poi ai cosiddetti sostitutivi del pane, come cracker, grissini e novità varie. Non sempre questi prodotti contengono grassi sani, come quelli derivati dall’olio di oliva, ma spesso sono fatti utilizzando oli vegetali idrogenati, margarina o strutto, vere bombe di grassi saturi”.

Meglio un boccone di pane per spezzare la fame prima di cena?
“Non sempre. Perché se il pane “originale” è fatto solo da farina, acqua, sale e lievito, oggi ci sono molti pani speciali che, guarda caso, contengono i soliti grassi vegetali idrogenati, la margarina o lo strutto, usati per ammorbidirne la pasta e renderli più gustosi”.

Per quanto riguarda i cibi già pronti?
“Fare attenzione ai prodotti surgelati già pronti (come paste condite, patate prefritte, contorni precotti) e ai piatti di gastronomia che possono contenere fonti di grasso a rischio”.

Fare la spesa diventa quindi una specie di ruota della fortuna?
No, perché per evitare di fare il pieno di sostanze nemiche della salute basta leggere l’etichetta, in cui deve essere tassativamente specificato quale tipo di olio o grasso vegetale viene utilizzato, facendo maggiore attenzione a non acquistare i prodotti che contengono oli o grassi vegetali idrogenati, o oli o grassi vegetali di cui non sia specificato il seme o il frutto, margarina o strutto. Per i dolci è preferibile utilizzare burro o olio d’oliva, mentre per i cibi salati la preferenza va all’olio di oliva, all’olio di girasole o all’olio di arachidi. Già che si dà un’occhiata all’etichetta, vale la pena anche guardare la quantità di grassi (e se è riportata anche quella di grassi saturi) presenti in quell’alimento. Tra due prodotti simili è sempre meglio scegliere quello con un minor contenuto di grassi. Se si deve prestare attenzione alla dieta, magari per il colesterolo alto, sono da evitare i prodotti “a rischio” senza etichetta nutrizionale perché potrebbero essere delle vere e proprie bombe di grasso.
Infine, per il pane, i dolci di pasticceria e per i piatti comprati al banco, che non hanno l’etichetta, si possono leggere gli ingredienti che devono essere esposti per legge su cartelli visibili.

A cura di Silvia Rosselli

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