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Prevenzione

Asfissia, come intervenire?

14/11/2013

 

Come ci spiega il dottor Stefano Ottolini, aiuto in Medicina d’Urgenza e medico di Pronto Soccorso in Humanitas, le cause dell’asfissia possono essere diverse. Il soggetto può soffocare per l’ostruzione da parte di corpi estranei come alimenti, dentiere, vomito, acqua, terra, neve, lacci e lingua capovolta. Possono causare asfissia, inoltre, anche un ambiente ossigenato in maniera inadeguata, la presenza di gas tossici, le fughe di gas, il fumo che può diffondersi durante un incendio possono causare asfissia. Insufficienze cardiache o polmonari, traumi cranici o toracici, ma anche avvelenamento da farmaci, overdose, folgorazione e tetano possono alterare la respirazione.

I sintomi dell’asfissia

Il sintomo più evidente è dato da una difficoltà respiratoria che non sempre si accompagna a perdita di coscienza. Se l’ostruzione delle vie aeree ha cause di tipo meccanico, il soggetto avrà la cute e in particolare le labbra di colore violaceo. La cute assumerà un colore rosso ciliegia se invece l’intossicazione è dovuta a ossido di carbonio. Se il soggetto è privo di coscienza e in arresto respiratorio, sopraggiungerà anche l’arresto cardiaco e il colorito della pelle diverrà bianco livido.

Come intervenire in caso di asfissia?

Il primo passo da fare è individuare le cause dell’asfissia. Se le difficoltà respiratorie sono dovute a patologie polmonari o cardiache è fondamentale chiamare urgentemente i soccorsi e prendersi cura del soggetto: tranquillizzarlo e tenerlo in posizione semiseduta prestando attenzione che non compia movimenti. Se si ha a disposizione dell’ossigeno è consigliabile somministrarlo. Se l’asfissia è dovuta a corpi estranei occorre rimuoverli ricorrendo alla manovra di Heimlich o ad altre tecniche appropriate. Se l’ambiente non è ossigenato in maniera adeguata è necessario portare il soggetto all’aria aperta o spalancare le finestre; ma in questi casi è importante che i soccorritori prestino attenzione a non rimanere a loro volta asfissiati, soprattutto in caso di fughe di gas tossici.  

 

Respira o non respira?

In caso di incoscienza è fondamentale verificare se il soggetto respira appoggiando una mano sul torace e una sull’addome ed eventualmente avvicinarsi alla bocca del soggetto colpito per verificare il passaggio dell’aria.

Se respira è preferibile, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, adagiarlo in una posizione che favorisca la respirazione. Le vie aeree non devono essere ostruite, in caso contrario provvedere alla rimozione del corpo estraneo. Può essere di aiuto anche allentare accessori o indumenti che rendano difficoltosa la respirazione. Se non respira, in attesa dei soccorsi, verificare l’eventuale presenza di ostruzioni meccaniche delle vie aeree e poi procedere alla respirazione artificiale, facendo attenzione al polso cardiaco. In caso di arresto cardiaco occorrerà praticare un massaggio cardiaco.

In caso di arresto respiratorio, dopo pochi minuti sopraggiungerà l’arresto cardiaco e  successivamente, la morte cerebrale. È perciò fondamentale chiamare i soccorsi e agire con la massima tempestività

 

La manovra di Heimlich

Grazie a prove sperimentali è stato possibile accertare che un’ostruzione delle vie respiratorie dovuta a un corpo estraneo colpisce in fase inspiratoria: per questo motivo i polmoni sono pieni di aria. Una decisa compressione della zona dello stomaco consente al diaframma di innalzarsi e di espellere così l’aria presente nei polmoni e insieme a essa, il corpo estraneo.

Se il soggetto è in piedi, porsi alla sue spalle passandogli le braccia sotto le ascelle intorno al torace. Posizionare in corrispondenza della bocca dello stomaco del soggetto una mano stretta in un pugno, con il pollice all’interno. Afferrare il pugno con l’altra mano ed esercitare una decisa pressione verso l’interno e verso l’alto, in direzione del diaframma del soggetto.

Ripetere la manovra per cinque volte in rapida successione e procedere, fino all’espulsione dell’oggetto, con serie di cinque compressioni.

Se il soggetto è più alto del soccorritore e si fatica a eseguire la manovra è consigliabile che il soggetto sia adagiato in posizione supina e che il soccorritore vi si inginocchi a cavalcioni a livello delle cosce, con il volto rivolto verso il torace dell’individuo da soccorrere. Appoggiare la base del palmo della mano sulla bocca dello stomaco del soggetto e porvi sopra anche l’altra mano. Procedere con una pressione in profondità e verso l’alto, in direzione del diaframma. Effettuare una serie di cinque compressioni alla volta fino all’espulsione dell’oggetto.

 Questa manovra va utilizzata solo con individui adulti.

 

A cura di Valeria Leone

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