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Prevenzione

Meno fumatori, meno ictus letali?

07/09/2016

Smettere di fumare salva la vita. Con meno fumatori il numero di ictus più letali è diminuito. È la conclusione di uno studio finlandese eseguito da ricercatori dell’Helsinki University Hospital e della University of Helsinki. In circa 15 anni il calo dei fumatori è stato accompagnato da una riduzione dell’incidenza di emorragia subaracnoidea, la forma più fatale di ictus.

Prima del 1998 i casi di questa forma di ictus in Finlandia erano circa 1000, in particolare adulti in età lavorativa. L’evento risultava letale nell’arco di un anno. L’emorragia subaracnoidea è tipicamente causata dalla rottura di un aneurisma cerebrale che porta a un improvviso aumento della pressione sanguigna intracraniale, con il sangue che si distribuisce sulla superficie del cervello.

La ricerca, pubblicata su Neurology, ha monitorato le variazioni nell’incidenza di questo evento avverso tra il 1998 e il 2012. I dati sono stati comparati con le variazioni nella prevalenza del fumo di sigaretta. È emerso un dimezzamento del numero di persone colpite da questa forma di ictus; la tendenza mostrava un rapido declino, in particolare nelle generazioni più giovani. L’incidenza era diminuita del 45% tra le donne e del 38% tra gli uomini under 50; tra quelli con più di 50 anni, invece, la riduzione è stata più contenuta: 16% tra le donne e 26% tra gli uomini.

Nello stesso periodo il numero di fumatori tra i 15 e i 64 anni d’età è sceso del 30%.

(Per approfondire leggi qui: Ictus, tra i 10 fattori di rischio anche lo smog: è dannoso come il fumo)

Anche se un rapporto diretto di causa/effetto non è dimostrabile, dicono i ricercatori, è altamente probabile che le politiche antifumo adottate in Finlandia abbiano contribuito a ridurre l’incidenza di emorragia subaracnoidea. Il fumo, infatti, è stato identificato come uno dei più importanti fattori di rischio per la rottura di un aneurisma.

Il fumo è anche tra i principali fattori di rischio di ictus in generale

«Escludendo quelli dovuti a cause genetiche, e dunque non prevenibili, l’incidenza di ictus cerebrale può essere contrastata eliminando fattori di rischio come il fumo di sigaretta, ma anche svolgendo regolare esercizio fisico, seguendo una dieta equilibrata che eviti l’accumulo di colesterolo, tenendo sotto controllo peso corporeo e pressione arteriosa», spiega la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit dell’ospedale Humanitas. «Anche il diabete aumenta il rischio di ictus. Infine è importante monitorare la salute cardiovascolare con visite specialistiche soprattutto con l’avanzare degli anni per escludere o eventualmente diagnosticare la fibrillazione atriale, altro importante fattore di rischio».

(Per approfondire leggi qui: Ictus, ecco il menù per la prevenzione: agrumi, verdura e olio d’oliva)

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