Frequente nei runner, il dolore al tallone o alla pianta del piede, chiamato dagli esperti fascite plantare, può trarre beneficio dallo stretching della fascia plantare eseguito due volte al giorno di cui una al mattino quando la fascia è più rigida – spiega la dott.ssa Lara Castagnetti, osteopata e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Humanitas. – In genere, oltre ai runner, coloro che per necessità lavorative o altre attività devono mantenere a lungo la posizione eretta, sono più soggetti all’infiammazione della fascia di tessuti che dal tallone si estende alle dita del piede. Per essere efficace lo stretching del piede dovrebbe essere effettuato ogni giorno prima di scendere dal letto e, se possibile, 2-3 volte durante la giornata; si può effettuare sia in posizione seduta a gambe incrociate tirando con le mani le dita del piede verso la tibia, oppure rimanendo in posizione eretta con il piede appoggiato a uno scalino e spingendo il tallone in basso verso la base dello scalino. Tuttavia, la fascite plantare richiede fino a sei mesi per risolversi e spesso i miglioramenti hanno una progressione piuttosto lenta; è possibile però aiutare il processo di guarigione prestando attenzione a non camminare o stare in posizione eretta a piedi nudi, usare talloniere in gel o solette ortopediche a supporto dell’arco plantare che devono essere sempre indossate su entrambe le scarpe per non creare scompensi, oppure scarpe adatte, soprattutto per i runner e, solo in caso di prescrizione medica, anche un periodo di terapia con farmaci anti-infiammatori. In ultimo, non sicuramente per importanza, uno o più cicli con onde d’urto focali eseguite dal medico specialista.