Lo sai che la distorsione è un pericolo sempre in agguato?

Falso movimento… ma vera distorsione. Basta un banale gesto (forse troppo vigoroso e brusco), un anomalo movimento articolare e l’osso esce, per pochi attimi, dalla sua sede. A causa del trauma, compare un progressivo gonfiore dell’area coinvolta con una graduale limitazione della funzionalità dell’articolazione stessa, per il dolore e la tumefazione. Sebbene la distorsione possa colpire tutte le articolazioni, tra queste alcune sono indubbiamente più interessate: ginocchia, caviglie, polsi e spalle risultano essere le “vittime privilegiate” degli episodi distorsivi. Come correre ai ripari? “Dopo una distorsione – spiega la dottoressa Cristina Bonora, ortopedico di Humanitas Medical Care e specialista in Humanitas Mater Domini – si può intervenire con pochi ma efficaci accorgimenti riassumibili con la sigla RICE: (Riposo, Ghiaccio –Ice-, Compressione, Elevazione).

Per limitare il dolore e gli effetti del trauma, un buon bendaggio (aderente ma non eccessivamente stretto, con una fascia compressiva all’ossido di zinco), l’inattività per un paio di giorni, portano sollievo. È estremamente utile applicare sulla parte dolente del ghiaccio: questo, infatti, oltre ad avere effetto antidolorifico, limita il versamento interno dei liquidi e distende le contratture muscolari riflesse (ossia involontarie)”. Se, con il passare dei giorni, non si vedono miglioramenti sarà consigliabile sottoporsi ad una visita medica: una distorsione, infatti, può indicare un ampio ventaglio di lesioni che necessitano specifiche e mirate terapie: “A seconda della gravità del trauma – aggiunge la specialista – si potrà optare per una cura antidolorifica unita al riposo, suggerire la fisiochinesiterapia, la terapia con gli ultrasuoni, la ionoforesi, passando per il bendaggio funzionale, il ricorso al gesso fino ad arrivare, per i casi più compromessi, all’operazione chirurgica ricostruttiva”.

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