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Lo sai che la gotta colpisce le donne solo dopo la menopausa?

28/04/2016

A differenza di quasi tutte le malattie reumatiche che colpiscono nettamente di più le donne, la gotta si può definire una malattia a prevalenza maschile, fino a quando, a causa della menopausa, le donne, forse per i cambiamenti ormonali che caratterizzano la menopausa, hanno gli stessi rischi degli uomini di sviluppare l’artrite gottosa. La gotta è causata da un eccesso di acido urico nel sangue periferico che non riesce ad essere eliminato per via renale e, in particolari condizioni, precipita ovvero forma cristalli che si depositano sulle articolazioni, in particolar modo sull’alluce – spiega il professor Carlo Selmi, Responsabile di Reumatologia di Humanitase docente dell’Università degli Studi di Milano. – La gotta generalmente si manifesta con insorgenza acuta di monoartrite, cioè una malattia che colpisce una singola articolazione come l’alluce, provocando infiammazione e dolore in particolare di notte, quando a causa della riduzione della temperatura corporea soprattutto a livello degli arti inferiori, aumenta la precipitazione dell’acido urico in eccesso. Se l’infiammazione diventa cronica si possono formare noduli tipici chiamati tofi. Questo accade quando i livelli di acido urico nel sangue sono superiori a 6 mg/dl, ovvero in condizione di iperuricemia. Come per gli uomini, quindi, anche per le donne dopo la menopausa valgono gli stessi consigli per ridurre l’uricemia ed il rischio di artrite: bere molta acqua, anche più di due litri al giorno, e mantenere una buona idratazione, facendo attenzione all’uso di farmaci diuretici che tendono a disidratare; ridurre il consumo di alimenti che possono favorire l’aumento dei livelli di acido urico nel sangue, ovvero gli alimenti che contengono purine, un gruppo di sostanze presenti in tutte le cellule viventi, particolarmente presenti non solo nella carne, il cui consumo è spesso considerato responsabile della gotta, ma anche nel pesce azzurro e crostacei, nelle frattaglie, negli estratti e sughi di carne, salumi e pollame, oltre che in legumi, asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi. Infine, evitare l’alcol e in particolare birra e superalcolici non solo aiuta a ridurre il deposito di acido urico nelle articolazioni ma anche l’infiammazione e il dolore che ne consegue. Una buona notizia infine viene dalle ciliegie che ridurrebbero l’uricemia.

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