Lo sai che le donne obese sono più a rischio di asma?

Esiste una stretta relazione tra obesità e asma, cioè quella malattia che colpisce le vie respiratorie provocando fiato corto, tosse, dolore al torace e fischi, e rende difficile non solo respirare ma anche fare attività fisica, così importante per il paziente obeso. L’asma è considerata una comorbidità dell’obesità, cioè una di quelle malattie, insieme a ipertensione, diabete e dislipidemia, che possono aggravare lo stato di obesità – spiega il dottor Giuseppe Marinari, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas. – Secondo un recente studio americano, inoltre, in presenza di obesità le donne sarebbero più a rischio di sviluppare asma rispetto agli uomini. Seppur il motivo di tale maggiore rischio per le donne non sia ancora chiaro, l’asma, al pari di diabete o ipertensione, è considerata una di quelle condizioni che abbassano i criteri per l’idoneità alla chirurgia dell’obesità nota anche come chirurgia bariatrica, a cui si sottopongono pazienti obesi selezionati e in presenza di determinati requisiti, dopo il fallimento di ogni altra terapia per perdere peso. Infatti, per questo tipo di intervento, fra gli altri parametri, è necessario avere un Indice di Massa Corporea (BMI) di 40, oppure di 35-40, cioè essere più magri ma avere malattie associate all’obesità quali diabete, ipertensione o asma, tra le altre. Dopo l’intervento le pazienti obese affette da asma riferiscono un drammatico miglioramento dell’asma, di solito dal sesto mese postoperatorio, cioè quando in media la perdita di peso è fra i 20 ed i 30 chili. Questo dimostra che, per prevenire l’asma, in presenza di obesità, è necessario dimagrire e, ove possibile, evitare il contatto con gli allergeni come pollini, acari della polvere, peli di animali che possono aggravare le crisi d’asma.

 

Dott. Giuseppe Marinari: