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Il golf, uno sport che fa bene al cuore

15/11/2012

Il golf è l’attività ideale per chi voglia tenersi in forma senza sottoporre il proprio corpo a grossi sforzi e a stress eccessivo. Ed è consigliato per chi abbia problemi di natura cardiovascolare, come sottolinea il dottor Marco Setti, responsabile della Chirurgia Vascolare di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Non è solo un gioco ma anche un buon modo per svolgere una regolare attività fisica e tenere in forma il proprio corpo. Parliamo del golf, che, pur non essendo uno sport popolare, negli ultimi anni sta progressivamente conquistando nuovi seguaci, soprattutto tra i più giovani. Dei suoi effetti benefici ne parliamo con Marco Setti, responsabile della Chirurgia vascolare di Humanitas Gavazzeni, da anni appassionato golfista.

Il golf è a tutti gli effetti uno sport?

«Certo che sì. Il golf viene considerato uno sport aerobico salutare e questo tipo di esercizio fisico, se eseguito almeno 2 volte alla settimana, centra in pieno gli obiettivi raccomandati dalle principali società scientifiche in merito alla prevenzione del rischio cardiovascolare (attività fisica aerobica per almeno 30 minuti consecutivi e per 2-3 giorni alla settimana). Ma c’è anche un altro aspetto interessante, quello dell’importanza della “mente” nelle partite di golf. Un buon golfista deve tenere alta la concentrazione per sferrare dei buoni colpi sul campo. Insomma, “mens sana in corpore sano”».

Il golf fa bene perché si cammina molto?

«L’uomo è nato per camminare e non per correre e su un campo da golf, per fare le canoniche 18 buche, a un golfista si richiede di camminare per almeno 5 ore, percorrendo in media circa 10 km. E tutto ciò si svolge in un contesto ambientale lontano da fattori inquinanti, come le strade e i rumori».

Il golf è quindi uno sport di prevenzione per le malattie cardiovascolari?

«Di sicuro il golf è in grado di sposare una delle raccomandazioni per la prevenzione delle malattie cardiovascolari: l’esercizio fisico aerobico e l’abbandono della sedentarietà. Ovviamente questo sport non è in grado da solo di ridurre il rischio cardiovascolare. Per ottenere una drastica riduzione è necessario combattere quelli che vengono considerati i fattori di rischio modificabili: fumo di sigaretta, pressione alta, elevati valori di colesterolo, diabete».

È uno sport per tutte le età?

«Questo “gioco” è praticabile dai 6 ai 96 anni e non ha controindicazioni assolute. Il golf diventa poi consigliabile per quelle fasce di età a rischio cardiovascolare, quando è opportuno cambiare il proprio stile di vita e svolgere una regolare attività fisica aerobica».

Vale anche per i pazienti che hanno sostenuto un’operazione cardiovascolare?

«Certamente sì. Possono giocare a golf anche persone che hanno subito un intervento per aneurisma dell’aorta (addominale o toracica), oppure un’operazione ai distretti carotidei o delle arterie degli arti inferiori. In particolare, quando dalla nostra struttura dimettiamo pazienti operati, in particolar modo a livello degli arti inferiori, oltre a fornire un’adeguata terapia e a prescrivere una serie di esami di controllo, consigliamo vivamente di svolgere una regolare attività fisica, che non sia faticosa e non sottoponga il corpo a stress eccessivi. Il golf riesce ad adattarsi perfettamente a questo tipo di pazienti».

È importante abbinare al gioco sul campo un’attività in palestra?

«L’attività svolta in palestra aiuta a tonificare tutto il sistema muscolo scheletrico. Una schiena solida e articolazioni mobili aiutano il golfista nelle sue lunghe partite, quando è necessario anche un adeguato introito calorico».

 

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