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Sport

Tutti pazzi per l’Acquaspinning!

19/07/2005

Pedalare in piscina, al ritmo della musica e seguendo le istruzioni di un insegnante, utilizzando delle bike simili a quelle dello spinning. Nelle piscine e nelle palestre dilaga l’Acquaspinning o Acquabike, che consente di divertirsi e tenersi in forma, facendo movimento fisico al fresco di una piscina. L’ultima novità è l’Acquafitbike. Si tratta di una disciplina davvero per tutti? L’abbiamo chiesto ai professionisti di Humanitas.

Lo spinning in acqua
Lo spinning è un’attività fisica impegnativa che prevede fasi in cui si pedala raggiungendo e mantenendo frequenze cardiache sopra la soglia anaerobica anche per alcuni minuti. Anche L’Acquaspinning presenta questa caratteristica; viene svolto in un ambiente, quello acquatico, dove la resistenza dell’acqua comporta un impegno muscolare maggiore e di conseguenza un elevato consumo calorico. E’ innanzitutto necessario avere una buona preparazione fisica per dedicarsi a questo sport: chi è in vacanza in un villaggio e ha trascorso un inverno sedentario è meglio che eviti di dedicarsi all’Acquaspinning e preferisca attività più blande. Una lezione di Acquabike, in genere, è diretta da un istruttore che in qualche modo ‘impone’ il ritmo della pedalata e gli allievi, anche per emulazione, cercano di non pedalare meno degli altri.
Si tratta di un’attività non adatta a chi soffre di cardiopatie o di ipertensione arteriosa. Chi invece accusa solo disturbi di insufficienza venosa degli arti inferiori potrebbe avere qualche beneficio: il gesto della pedalata, sempre che venga svolto a un ritmo piuttosto blando, unito alla pressione esterna esercitata dall’acqua sul ritorno venoso dai piedi e dalle gambe, potrebbe essere utile nelle forme più lievi.
E’ auspicabile che per i gruppi di Acquaspinning si tengano in conto i diversi livelli di preparazione fisica dei partecipanti, così da poter offrire delle lezioni con differenti gradi di difficoltà. L’Acquaspinning può andar bene per chi già si dedica allo spinning e vuole sperimentare questa attività anche in acqua. E’ adatto inoltre per chi necessita di riabilitazione in acqua per problemi muscolari degli arti inferiori (ad esempio nei postumi di chirurgia del ginocchio). In una fase già avanzata del programma di recupero, infatti, questo tipo di allenamento svolto a ritmi leggeri può essere consigliato, ma sempre con la supervisione di uno specialista.

La novità: l’Acquafitbike
Si tratta di un nuovo attrezzo da piscina che permette di pedalare senza sella con l’aiuto di due parallele e che è stato presentato a Rimini in occasione del 17° Festival del Fitness.
L’Acquafitbike prende spunto dallo spinning in acqua, ma ne contesta alcune caratteristiche, quali l’inutilità della sella in un ambiente, l’acqua, dove il peso del corpo è assente. Nasce come attrezzo da piscina per la riabilitazione, importante per lavorare sulle patologie del ginocchio, dell’anca e della schiena. Pedalare in acqua, senza il vincolo della sella e con una buona presa sul manubrio, è di grande utilità per persone con inabilità motorie importanti. Eliminando il meccanismo della pedalata, che è infatti removibile, è possibile sistemare le parallele in linea, creando un corridoio dotato di un comodo e sicuro corrimano. L’utilizzo degli elastici in dotazione, inoltre, permette di eseguire esercizi per la riabilitazione delle spalle.
L’Acquafitbike trova applicazione anche in attività di ginnastica in acqua quali l’acquagym, dove rappresenta la risposta alla necessità di innovazione e all’esigenza di proporre esercizi che stimolino i partecipanti. Possono essere proposti esercizi di intensità muscolare elevata senza che siano necessarie coreografie che troppo spesso penalizzano la tecnica. Gli esercizi eseguiti con questo attrezzo favoriscono la tonificazione e la circolazione degli arti inferiori grazie al meccanismo della pedalata. Sulle parallele si possono effettuare piegamenti in appoggio, di facile esecuzione anche da parte di coloro che sono in sovrappeso, che sviluppano i muscoli tricipiti e i pettorali. In condizioni di sospensione o di appoggio sulle parallele si possono effettuare numerosi esercizi che coinvolgono e tonificano gli addominali alti, gli obliqui e i traversi e gli addominali bassi.

A cura di Elena Villa

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