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Panella: l’acido lattico migliora le performance atletiche

21/06/2004

E’ un dolore che quasi tutti gli sportivi ben conoscono e che si manifesta durante un allenamento, soprattutto se è tanto che trascuriamo lo sport. Ci spaventiamo perché temiamo si tratti di uno strappo muscolare, mentre spesso si tratta solo dell’acido lattico che si accumula nei muscoli. Si tratta di un segnale che l’organismo utilizza per avvisare che dobbiamo rallentare l’attività perché il muscolo è sotto pressione. Attenzione, però, non è vero che è un nemico degli sportivi, ma, anzi, aiuta ad avere una resa migliore.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Lorenzo Panella, specialista in riabilitazione e recupero funzionale.

Innanzitutto, che cos’è l’acido lattico?
“L’acido lattico è una molecola che si trova nel nostro organismo e, in un certo senso, proviene dalla nostra alimentazione, in particolare dallo zucchero, durante un processo di metabolismo assolutamente fisiologico e di tipo aerobico. I carboidrati, per esempio, sono zuccheri, solo che il nostro organismo non è in grado di assimilarli così come sono (composti), ma deve romperli e demolirli in piccole parti. Per attivare questo processo, che consente al nostro organismo di avere energia, è necessaria la presenza dell’ossigeno, che viene trasportato dalle cellule del sangue. In pratica quando ci si sottopone a un elevato sforzo fisico viene a mancare l’ossigeno e il corpo, esaurite le scorte di energia, accumula acido lattico responsabile dell’affaticamento della muscolatura”.

E questo cosa comporta?
“L’affaticamento e il fastidio che ne deriva deve essere interpretato come un campanello di allarme che l’organismo invia al nostro corpo perché ha bisogno di fermarsi o, almeno, di rallentare l’attività. Una volta fermi l’acido lattico viene via via eliminato dall’organismo, che recupera l’ossigeno, e trasformato in glicogeno (che è lo zucchero presente nei muscoli) per dare nuova energia. Il tutto avviene nel giro di poco tempo, 20/30 minuti circa. Allo stesso tempo, però è importante segnalare che l’acido lattico non è un nemico degli sportivi come comunemente si pensa, anzi, è necessario perché solo ricorrendo all’acido lattico la prestazione di un atleta, soprattutto se pratica attività intense come il nuoto o la corsa, ha una buona resa. In sua assenza e senza sforzare il muscolo, invece, la prestazione è più scarsa”.

Cosa fare allora se si avverte dolore?
“Nel momento in cui si sente dolore si deve rallentare o fermarsi e riprendere poi l’allenamento con maggiore umiltà, senza pretendere di ricominciare al punto in cui avevamo lasciato. A volte può essere utile praticare uno stretching o movimenti molto blandi a corpo libero (quindi senza alcun carico) ed esercizi respiratori. In realtà, però, più che un dolore, l’acido lattico provoca un affaticamento del muscolo. Se, invece, si prova dolore, probabilmente si tratta di altre patologie che dovrebbero essere approfondite”.

Ha qualche suggerimento pratico?
“Il mio consiglio è di iniziare una nuova attività fisica in modo veramente molto leggero, le prime sedute non dovrebbero essere ‘allenanti’, nel senso che non si dovrebbe cercare di dare il massimo possibile da subito, ma si dovrebbe abituare il corpo, con gradualità, al nuovo tipo di sforzo. Inoltre, è fondamentale la fase di riscaldamento muscolare soprattutto se si pratica uno sport di tipo amatoriale perché in questo modo si prepara il muscolo all’allenamento”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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