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Martina Miceli: il nuoto è salute

02/12/2004

Stella del mitico setterosa di Atene 2004, Martina Miceli, 31 anni, 168 cm di altezza per 62 kg, nella nazionale di pallanuoto dal 1991, ha collezionato anche due vittorie ai mondiali e 4 agli europei oltre innumerevoli altre medaglie. In Campionato gioca nel club di Firenze. Con allenamenti quotidiani di 2/4 ore in acqua e 2 ore in palestra è impossibile non essere in forma fisica. Ma come si difende la salute di uno sportivo per non mancare mai agli appuntamenti importanti?

“Naturalmente un mal di testa o un banale male di stagione non ci fermano. Di solito la regola è: in acqua lo stesso, o passa tutto o scoppia l’influenza forte e ci si ferma. A gare importanti comunque non si manca neanche con la febbre”.

Fai prevenzione per non ammalarti prima di un appuntamento con la nazionale?
“Banalmente, sto attenta ad asciugare i capelli, a coprirmi in maniera adeguata per la stagione, soprattutto nei passaggi esterni dalla palestra alla piscina. Inoltre, in inverno, per prevenire le influenze e rafforzare le difese immunitarie prendo dei cicli vitaminici”.

E quale regola segui per l’alimentazione?
“Mangio due ore prima di entrare in acqua e senza appesantirmi troppo, con prevalenza di carboidrati prima dello sforzo e proteine dopo.
A Firenze gli allenamenti sono all’ora di pranzo e all’ora di cena, quindi è impossibile mangiare con regolarità, come sarebbe invece auspicabile. Finisco per fare un’abbondante colazione alle 11 e un pranzo spuntino all’ora della merenda. E non è il massimo. Quando invece sono con la nazionale possiamo mangiare a orari regolari e di solito la dieta prevede carboidrati, verdure, frutta e dolce a pranzo, cena a base prevalentemente di proteine la sera”.

Tieni all’alimentazione e alla dieta più per la salute e la forma atletica o anche, vista la tua età, per la linea?
“Una corretta alimentazione è fondamentale per tutti e per tutto. L’anno scorso poi ho deciso di mettermi a dieta per ridurre un po’ il mio peso, non solo in relazione alle prestazioni atletiche. Ho seguito la dieta a zone perché su alcune compagne aveva dato come effetto oltre a un dimagrimento esteticamente apprezzabile anche performance eccellenti. Ha funzionato, ma in fin dei conti penso che per stare bene in tutti i sensi sia sufficiente davvero seguire una dieta equilibrata e attenta con pasti regolari”.

E c’è una dieta pre-gara?
“Si aumentano nei pasti appena precedenti i carboidrati, stando attenti a non esagerare perché è sempre meglio entrare in acqua con un po’ di fame piuttosto che troppo sazi e appesantiti”.

E quando sei ammalata alla vigilia di una partita imperdibile?
“Il medico cerca di darci rimedi che non siano antibiotici, tranne in casi di reale necessità, poiché questi debilitano le forze”.

Il tuo medico ideale?
“Competente, anche nel doping”.

In che senso?
“Noi viviamo terrorizzate dall’incompetenza di molti medici, anche sportivi, che a volte non sanno che banali medicinali di uso comune come il Gentalyn Beta o certi colliri e gocce per le orecchie risultano positivi ai controlli del doping secondo le regole internazionali”.

Io avrei pensato “terrorizzate” che qualcuno possa chiedervi di prendere sostanze non proprio pulite…
“E’ una paura che per fortuna non ci tocca. La pallanuoto è uno sport povero in cui al contrario di quanto si possa pensare contano più la testa e il talento della forza fisica. Inoltre non c’è lo spirito del dover arrivare per forza e a tutti i costi”.

Allora che cosa ne pensi del doping in generale?
“Penso che bisognerebbe punire davvero severamente chi lo merita. Si ‘dopano’ molti di più di quelli che appaiono. E’ inaccettabile dal mio punto di vista, dato che lo sport dovrebbe rappresentare un esempio di mondo pulito e salutare per eccellenza”.

Che cosa diresti alle mamme preoccupate di mandare i loro bambini in piscina per i raffreddori e le influenze?
“Che il nuoto è uno sport eccellente, fa bene al fisico, fa compiere un lavoro armonioso a tutto il corpo, benefico specialmente per la schiena poichè si lavora senza il peso del corpo. Io ho iniziato a 3 anni. In piscina ci si ammala tanto quanto nelle palestre o sui campi di calcio.
La pallanuoto, in più, ha il vantaggio educativo dello sport di squadra ed è divertente”.

Ma non è pericolosa?
“E uno sport di contatto, è vero, ma l’acqua attutisce molto i colpi”.

Leggi di salute o te ne interessi sui media in generale?
“Non particolarmente. Se mi capita leggo, trovo sia importante che esista informazione sulla salute, anzi, in particolare come atleta suggerirei a voi giornalisti di parlare di più della corretta alimentazione e dell’uso di integratori o sostanze con creatina e amminoacidi e dei loro pericoli, perchè ci sono dilettanti che ne abusano senza conoscerne veramente gli effetti. Per esempio c’è chi, frequentando la palestra solo per un’ora tre volte alla settimana, si imbottisce di integratori vitaminici come se dovesse sottopore il suo fisico a recuperi eccezionali da atleta professionista”.

Prossimi appuntamenti per il Setterosa?
“I mondiali a giugno 2005, in Canada”.

Di Elisabetta Ranieri

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