Paracadutismo, salute in alta quota

Buttarsi da un aereo a 4.000 metri di quota e compiere evoluzioni a caduta libera prima di aprire il paracadute. E’ questo che fanno gli atleti della nostra nazionale di paracadutismo, uno sport poco conosciuto ma molto emozionante. Per saperne qualcosa di più abbiamo intervistato Fabio Lorenzetti, che insieme a Marco Arrigo, Alessandro Betti, Francesco Tegoni, Fabrizio Dal Giudice, Luca Stanga, Massimo Rao, Placido Udine e Paolo Colombo forma la Nazionale Italiana di Paracadutismo, specialità figure in caduta libera a 8 volo relativo.

Il paracadutismo è uno sport adatto a tutti o richiede doti particolari?
“Si tratta di uno sport che, se praticato in sicurezza, regala una grandissima emozione. Può essere praticato da tutti, purché preceduto da una precisa e costante preparazione fisica. L’allenamento può essere personalizzato in base alle preferenze individuali (bicicletta, corsa, nuoto…), ma deve sempre prevedere una buona dose di stretching, per affrontare al meglio il cosiddetto “shock da apertura” del paracadute.

Aiuta a stare in forma?
“E’ un ottimo modo per rimanere in forma e stare meglio, anche perché per riuscire a dare sempre il meglio di sé è necessario seguire un sano stile di vita e una corretta alimentazione”.

Che cos’è la specialità ‘figure in caduta libera’?
“Il paracadutismo racchiude in sé diverse discipline: la nostra, figure in caduta libera a 8 elementi, quella a 4 e quella a 12 elementi; ci sono poi il Free fly, dove si vola a testa in giù; il Canopy, dove si vola a vela aperta e non in caduta libera; lo Sky surf con la tavola; la precisione in atterraggio, dove ci si lancia da quote basse – 1.100-1.500 metri – e si deve atterrare su un piattello elettronico; il Free style, dove si devono svolgere diverse figure individualmente.
Nella nostra specialità, quindi, ci sono 8 elementi più un addetto alle riprese video (nella nostra squadra è Paolo Colombo, che si lancia con noi e riprende le evoluzioni per sottoporre poi il filmato ai giudici). Ci sono delle figure prestabilite (figure libere e blocchi formati da due o più figure) che si devono svolgere e che vengono sorteggiate dai giudici; le figure quindi sono uguali per tutte le squadre. Ci si lancia da 4.000 metri e la gara dura 50 secondi, che vengono conteggiati a partire dall’uscita dall’aereo, entro i quali si deve cercare di svolgere il maggior numero di figure correttamente”.

Quando è nata la Nazionale Italiana?
“Abbiamo formato la squadra cinque anni fa, accomunando la passione per il paracadutismo e impegnandoci in uno sport che comporta non pochi sacrifici, ma che ci sta regalando grandi soddisfazioni: siamo arrivati quarti nei Mondiali di Gap del 2003, quinti in Croazia nel 2004 e terzi nella Coppa Europa 2005 in Russia, vicino a Mosca. Il nostro obiettivo è di fare bella figura ai Mondiali di quest’anno in Germania.
Si tratta di uno sport abbastanza costoso, per via non solo del costo dei salti, ma anche delle spese per i trasferimenti per raggiungere le località delle gare e degli allenamenti. Fortunatamente siamo appoggiati, anche economicamente, dalla Federazione Italiana Paracadutismo (FIPA-Aeroclub) e dai nostri sponsor, la ditta Casprini e la Parasport Italia”.

Come si diventa paracadutisti?
“Vi posso citare il mio esempio: ho iniziato quasi per gioco, facendo un lancio in tandem con un amico. Si tratta di ‘imbragarsi’ in un paracadute biposto con un paracadutista esperto e lanciarsi con lui. Anche se non si è capaci di fare niente, in questo caso basta saltare e godersi l’emozione di un lancio in tutta sicurezza. Consiglierei a tutti di iniziare così, perché si capisce subito se questo sport vi può piacere ed è in grado di regalare quella forte emozione che dà a noi che lo pratichiamo. Se si viene ‘travolti’ dalla passione del paracadutismo ci si può iscrivere a un corso: consiglierei il corso AFF (Accelerating Free Fall), che dopo una visita medica di idoneità e una parte di teoria permette di iniziare un corso di caduta libera con il proprio paracadute, fin dal primo lancio, affiancati dall’istruttore”.

Che cosa dà questo sport?
“A me personalmente il paracadutismo dà tutto. Mi ha sempre affascinato e costituisce una parte importante della mia vita”.

A cura di Elena Villa

Redazione Humanitas Salute: