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Pattinaggio: più potenza muscolare e resistenza respiratoria

11/02/2003

Volteggiare sulle piste imitando i campioni e divertendosi in montagna come in città. In questa stagione sono tante le occasioni per fare una gita ad alta quota dove è facile trovare un posto per pattinare. Ma l’opportunità di divertirsi col ghiaccio va diffondendosi anche nelle grandi città dove sorgono impianti moderni, facilmente fruibili dal grande pubblico. Ecco qualche buon suggerimento del dottor Sergio Lupo, specialista in Medicina dello Sport e dirigente medico dell’Istituto di Scienza dello Sport del Coni, per affrontare al meglio uno sport in grande ascesa e particolarmente apprezzato dai giovani.

Consigli per la preparazione
“L’attività fisica preparatoria per il pattinaggio deve essere continuativa nell’arco dell’anno. E’ uno sport basato essenzialmente sullo scivolamento dei pattini: perciò, l’uso delle braccia aiuta il corpo a mantenersi in equilibrio”.

Quali sono le tecniche base?
“Nel pattinaggio su ghiaccio moderno distinguiamo due discipline: il pattinaggio di velocità e il pattinaggio artistico. E’ uno sport aerobico, se praticato a basso impegno, senza grande sforzo fisico. Diventa anaerobico nella sua componente agonistica. Nel pattinaggio di velocità conta di più la potenza muscolare rapportata al peso corporeo dell’atleta. Nel pattinaggio artistico è richiesta una buona tecnica di base che si raggiunge dopo molti anni di sacrificio e scrupolosa applicazione. La maggior parte dei pattinatori ha trascorsi di danza classica. Sono richieste, però, alcune doti in più: oltre ad un buon istinto coreografico, occorrono grande agilità nei movimenti, buon coordinamento, colpo d’occhio, freddezza e padronanza di riflessi, ma soprattutto una forza di gambe”.

Anche i metodi di allenamento sono differenti?
“Certamente. Per la velocità, la preparazione ricalca il tipo di programmazione applicata anche alle discipline di velocità dell’atletica. E’ fondamentale migliorare la potenza muscolare, la resistenza respiratoria, l’elasticità nello scatto per far fronte allo sforzo, breve ma intenso, di tipo anaerobico. In quello artistico è fondamentale invece l’allenamento tecnico, in quanto l’atleta deve sviluppare una coordinazione neuromuscolare che gli consenta la perfetta esecuzione delle figure. Sono ovviamente importanti le doti artistiche ed espressive”.

Quante calorie si bruciano pattinando?
“Un’ora di pattinaggio su ghiaccio, non basata fondamentalmente sulla velocità, comporta un dispendio di energie dimezzato rispetto alla corsa normale sui prati, intesa come “Jogging”. Da ricordare che si bruciano più energie in proporzione al proprio peso corporeo. A parità di velocità, un soggetto che pesa di più consuma di più rispetto a chi pesa di meno. Ma chi è in sovrappeso fatica di più. In un’ora di pattinaggio su ghiaccio, a velocità costante, si consumano 350 chilocalorie”.

Quali sono i benefici più evidenti?
“Si riscontrano soprattutto sugli apparati cardiocircolatorio, respiratorio e muscolare. Vediamo quali sono in dettaglio.
Muscoli. Pattinare per un paio d’ore al giorno ha effetti benefici sul tono muscolare delle gambe e delle braccia. Ciò è dovuto al movimento continuo esercitato dalle gambe per spostarsi sulla pista. Nella fase di avanzamento e spinta, in particolare, tonifica la muscolatura dei glutei. Lavorano anche i muscoli delle braccia, impegnati nel mantenere un corretto equilibrio del corpo rispetto alla pista.
Migliora l’efficienza cardiaca. Praticato a lungo, il pattinaggio è in grado di abbassare la frequenza cardiaca, cioè il numero dei battiti del cuore, aumentando – nel contempo – la quantità di sangue inviata in circolo ad ogni contrazione del muscolo cardiaco. A bassa intensità di sforzo, stimola la capacità del cuore di pompare sangue nei vasi e in circolo, irrorando i tessuti.
Stimola la circolazione venosa. Accompagnato al lavoro di contrazione muscolare alternato di braccia e gambe, anche il cuore si contrae funzionando da pompa sulla circolazione periferica: stimola così il ritorno del sangue venoso, evitando la formazione delle fastidiose varici.
Scioglie la cellulite. Il miglioramento della circolazione sanguigna si ripercuote anche sui vasi capillari e su quelli linfatici, evitando la formazione della cellulite o migliorando il ristagno di liquidi nei tessuti nelle donne predisposte.
Migliora la respirazione. Sia quella complessiva sia quella dei singoli atti respiratori, abituando l’organismo a ridurre ed annullare i respiri corti ed affannosi. Migliora inoltre il ritmo respiratorio.
Fa dimagrire. La quantità di lavoro svolta in questo sport aiuta a bruciare grassi, a patto di seguire già da prima un’alimentazione corretta e senza eccessi.

Quali sono invece i traumi e gli inconvenienti più frequenti?
“Si possono avere dolori ai muscoli e alle articolazioni, soprattutto nei primi giorni in pista, ma solo se l’atleta proviene da un periodo completo di inattività. Ci sono anche le frequenti contusioni da caduta. In questi casi si interviene applicando prima del ghiaccio sulla parte traumatizzata; dopo si spalma una pomata a base di eparina per sciogliere l’ematoma. In caso di forte dolore con ematomi, bisogna però fermarsi subito. Più serie le distorsioni, piuttosto frequenti quando, in caso di caduta, il piede resta impigliato nell’attacco del pattino. In caso di accertata distorsione del ginocchio si immobilizza la parte per evitare movimenti bruschi. Infine, la lussazione alla spalla, quella che collega scapola e osso del braccio, comporta lo spostamento dalle loro normali posizioni dei capi articolari dell’articolazione scapolo-omerale. La lussazione va ridotta nel più breve tempo possibile chiedendo subito l’intervento di un medico ortopedico”.

Quali sono i controlli da fare prima dell’attività sportiva?
“La visita deve essere eseguita presso uno specialista in medicina dello sport o comunque in una struttura abilitata e certificata. Gli esami previsti sono: ECG a riposo, esame spirografico** del respiro, visita medica generale comprensiva del controllo sulla pressione arteriosa, analisi del sangue. Se la futura pattinatrice ha superato i 40 anni, dovrà sottoporsi anche al test da sforzo o al cicloergometro o sul nastro che dura 20 minuti. Chi deve affrontare, invece, una vera e propria attività sportiva, oltre agli esami già citati, deve sottoporsi allo “step test” sullo scalino”.

A cura di Umberto Gambino

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