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Lenti a contatto per gli sportivi: una scelta mirata

04/03/2002

Chi pratica sport, a livello amatoriale o agonistico, deve poter contare in ogni momento sulla massima efficienza visiva. Non sempre, però, gli occhiali rappresentano la soluzione migliore per un atleta che ha problemi di vista. I principali inconvenienti legati al loro uso includono, infatti, una certa limitazione del campo visivo, diversi impedimenti (come la difficoltà a indossarli sotto la maschera o il casco), il rischio di perderli o romperli durante le fasi di gioco o l’allenamento, la tendenza a deformarsi nel tempo a causa di urti, calore, sudorazione, scivolamento sulla pelle. Come rimediare, allora, a tutti questi problemi? Una valida alternativa è rappresentata dalle lenti a contatto.

Quali vantaggi offrono?
“Se tra i ‘non sportivi’ è spesso il fattore estetico a farle preferire agli occhiali – spiega il dottor Rosario Urso, dell’equipe dell’Unità Operativa di Oculistica diretta dal dott. Paolo Vinciguerra di Humanitas – ben altri sono gli elementi che spingono a indossarle nelle diverse discipline. Prima fra tutti la possibilità di ottenere una visione naturale, luminosa e ben proporzionata. Infatti, rispetto alle montature tradizionali, le lenti a contatto non falsano le immagini (rimpicciolendole o ingrandendole) e consentono di valutare meglio le distanze, per via di una maggiore ampiezza del campo visivo laterale, essenziale negli sport di squadra, e a una migliore percezione spaziale.Ma non è tutto. Le lenti a contatto assicurano la massima libertà di movimento e non creano impedimenti quando si deve indossare una maschera protettiva (da scherma o da hockey, per esempio) oppure il casco; inoltre si prestano bene ad essere utilizzate in situazioni di elevata dinamicità, dato che comportano un minor rischio di traumi, in particolare calcio, tennis, sci. Gli occhiali, invece, possono più facilmente deformarsi e rompersi dopo un urto violento”.

Quali scegliere
“Le lenti a contatto disponibili sono di vari tipi: rigide, semirigide, morbide, che si dividono in giornaliere, quindicinali, mensili, annuali. Per gli sportivi sono senz’altro più indicate le lenti morbide. Quelle rigide, infatti, possono spostarsi e rompersi facilmente e quindi non sono adatte negli sport violenti, mentre quelle semirigide sono più mobili rispetto alle morbide, perciò non sempre sono consigliabili agli atleti e a chi ha uno stile di vita attivo”.

Lenti morbide
Il segreto della loro morbidezza sta in una struttura composta in gran parte da acqua. Questo le rende particolarmente confortevoli, stabili e sicure, per cui possono essere utilizzate anche nelle diverse attività sportive. Unico inconveniente: sono soggette a contaminarsi facilmente, perciò richiedono una particolare cura nella pulizia e nella disinfezione coi prodotti disponibili in commercio. Recentemente sono state introdotte sul mercato le lenti a contatto monouso che, grazie al frequente ricambio (ogni 15/30 giorni), riducono i problemi legati all’accumulo di depositi che solitamente si formano sulle lenti annuali.

Lenti giornaliere
Ultime nate sono le lenti a contatto a sostituzione giornaliera che eliminano ogni tipo di problema legato alla manutenzione e a possibili infezioni. La sostituzione giornaliera é attualmente quella che incontra il maggior favore da parte degli oculisti. In particolare, si consiglia l’utilizzo delle lenti giornaliere alle persone che praticano attività sportive saltuariamente e che di solito utilizzano gli occhiali.

Si possono utilizzare le lenti a contatto negli sport acquatici?
“C’è sempre il rischio che nuotando, tuffandosi o giocando a pallanuoto le lenti possano fuoriuscire e perdersi. Inoltre, l’acqua delle piscine rappresenta spesso un potenziale veicolo di contaminazione delle lenti, dovuto alla presenza di germi, batteri e sostanze irritanti. Per evitare questi spiacevoli inconvenienti è preferibile indossare, in aggiunta, gli specifici occhialini protettivi. In particolare gli appassionati di immersioni subacquee possono indossare le lenti sotto la maschera. Il consiglio vale anche per chi nuota al mare dove oltretutto, per effetto dell’acqua salata, le lenti finiscono, in alcuni casi, per aderire troppo tenacemente alla cornea”.

A cura di Claudio Buono

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