Perché lo sport fa bene ai ragazzi

Il dott. Stefano Respizzi descrive i vantaggi legati all’attività fisica per i più giovani.

Ecco i consigli del dott. Stefano Respizzi, responsabile del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero Funzionale, sullo sport dei più piccoli.

Dott. Respizzi, perché è importante che i ragazzi si accostino allo sport?
“Perché lo sport è formativo, sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista relazionale. Per il primo aspetto, l’attività sportiva stimola uno sviluppo armonico dell’organismo agendo sui muscoli, sul cuore, sui polmoni e sul cervello. Il ragazzo impara a controllare i movimenti e a essere coordinato. Per il secondo aspetto, vivere in un gruppo sportivo ‘costringe’ a confrontarsi, a entrare in competizione, a essere leale”.

Qual è l’età giusta per cominciare, quali sono gli sport più adatti ai più piccoli e quali le modalità più corrette?
“Bisogna distinguere tra attività agonistica e non. Ogni disciplina ha l’età giusta, ma la cosa importante è che il ragazzo si diverta. Il mio consiglio è quindi di lasciar scegliere lo sport più gradito e di praticarlo in modo ludico. Solo dopo aver appreso la gestualità corretta, si potrà passare alla pratica agonistica che è molto più impegnativa. Nel caso del calcio, l’agonismo inizia dai 12 anni in su, a mio parere forse un po’ presto, ma sono decisioni prese dalla Federazione Italiana Gioco Calcio e quindi insindacabili. Comunque sia, la scelta di una società sportiva che punti più ad aspetti formativi piuttosto che competitivi è auspicabile”.

Quali sono i consigli da dare ai genitori? e quali gli accertamenti da fare prima di far cominciare l’attività sportiva al ragazzo?
“In Italia esiste una legge che norma questo aspetto. Dai 12 anni in su, il ragazzo deve sottoporsi annualmente e obbligatoriamente a visita specialistica presso un Centro di Medicina delle Sport che rilascerà un certificato di idoneità alla pratica sportiva prescelta. Oltre a questo tipo di accertamento, ripeto, obbligatorio per legge, il mio consiglio è di approfondire la valutazione dell’apparato locomotore con un fisiatra esperto di sport”.

A cura della Redazione

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