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Gravidanza

L’importanza dell’ecografia nel monitoraggio della gravidanza

26/01/2021

In gravidanza, l’ecografia è uno strumento importantissimo per osservare la crescita del bambino.

L’esame, indolore e sicuro per la donna e per il feto, utilizza gli ultrasuoni per ottenere buone immagini degli organi indagati. Quando vanno fatte le ecografie in gravidanza? Come si distinguono?

Ne parliamo con la dottoressa Marinella Dell’Avanzo, specialista in Ostetricia e Ginecologia in Humanitas San Pio X. e con il dottor Stefano Acerboni, specialista in Ostetricia e Ginecologia in Humanitas San Pio X.

Quante sono le ecografie previste in gravidanza?

«Nel corso di una gestazione fisiologica, le ecografie previste sono tre. La prima si esegue in genere entro la 12ª settimana di gestazione; la seconda, la cosiddetta “ecografia morfologica” si effettua dalla 19ª alla 21ª settimana, mentre la terza è prevista tra la 30ª e la 32ª settimana», spiega la dottoressa Dell’Avanzo.

L’ecografia del primo trimestre

«L’ecografia, quella che si esegue nel primo trimestre, consente innanzitutto di confermare l’esistenza della gravidanza e la sua sede, se cioè il sacco gestazionale è all’interno dell’utero, escludendo così il rischio di gravidanza extrauterina. È inoltre possibile verificare la vitalità del feto visualizzando il battito cardiaco, così come accertarsi se il feto sia uno o più di uno: una volta su 85 infatti la gravidanza è multipla e dunque gli embrioni sono due o tre», spiega il dottor Acerboni

«Si effettua inoltre la datazione della gravidanza, verificando che vi sia corrispondenza tra il dato dell’ultima mestruazione e l’età del feto; la datazione è possibile grazie alla misurazione del feto. Gli embrioni inizialmente sono tutti uguali in lunghezza, pertanto la sua misurazione in millimetri consente di stabilire la settimana e i giorni di gravidanza. La misura è molto precisa a 8 settimane e l’errore in cui si può incorrere nel datare la gravidanza è di un giorno, massimo due. Diverso è il caso in cui la datazione avviene o troppo presto (5ª – 6ª settimana) o troppo tardi, superata la 12ª settimana. Le misure infatti possono essere meno precise e pertanto la datazione può non essere perfetta», conclude lo specialista.

L’ecografia morfologica

«Alla 20ª settimana di gestazione si esegue la cosiddetta ecografia morfologica, un esame molto accurato che consente di controllare gli organi importanti del feto e lo stato di salute dello stesso, misurarlo nelle sue parti (circonferenza cranica, addome e femore), osservarne organi e apparati per escludere, laddove possibile, eventuali anomalie. Questa ecografia permette di individuare circa il 60% delle anomalie fetali. A volte, nel corso di questo esame è anche possibile determinare il sesso del bambino», continua la dottoressa Dell’Avanzo.

Questa ecografia serve per controllare, oltre alle misure del feto, gli organi interni, come previsto dalle linee guida SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica e Metodologie Biofisiche): encefalo, colonna vertebrale, stomaco, vescica, reni, diaframma, cuore e arti. Inoltre, si possono evidenziare l’inserzione corretta della placenta e la quantità del liquido amniotico per verificarne la quantità.

Se nell’ecografia vengono evidenziate anomalie, può essere necessario eseguire un counseling multidisciplinare con ginecologi e specialisti pertinenti alla patologia in questione. 

L’ecografia del terzo trimestre

La terza ecografia è prevista tra la 30ª e la 32ª settimana di gravidanza, anch’essa utile per monitorare l’andamento della crescita del feto, il suo benessere, la quantità di liquido amniotico, la posizione della placenta (che non deve essere previa, ovvero nella parte bassa dell’utero)  e il suo funzionamento, attraverso lo studio della flussimetria Doppler.

Dopodiché si osserva attentamente presentazione del feto in vista del parto: 

  • quando è a testa in giù, in posizione adatta al parto vaginale, parliamo di presentazione cefalica;
  • quando si presenta con le natiche in basso, verso il collo dell’utero, parliamo di presentazione podalica. In questo caso, lo specialista vedrà come sia meglio comportarsi: se attendere alcuni giorni per vedere se il bambino si gira spontaneamente (e verificarlo con un’altra ecografia), se programmare un parto cesareo o, solo in alcune situazioni, provare a rivolgerlo per ottenere la presentazione cefalica, e quindi ammettere la futura mamma al travaglio di parto.

Mama App, l’app di Humanitas che monitora la gravidanza per tutte le future mamme

Mama è un’app pensata per accompagnare le future mamme nel percorso che va dall’inizio della gravidanza al post parto, grazie all’esperienza degli specialisti del Punto Nascita di Humanitas San Pio X: un team formato da ginecologi, neonatologi, psicologi, ostetriche e nutrizionisti.

L’app è stata realizzata anche per offrire un valido aiuto nella pandemia che stiamo vivendo: è nata dall’esigenza di stare vicini alle donne in gravidanza e accompagnarle al parto. Inserendo la data presunta del parto, si potrà monitorare la gravidanza, leggere suggerimenti e informazioni utili suggerite settimana per settimana fino al parto e oltre.

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