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Alimentazione

Dieta dimagrante, ora va di moda la “Lollipop diet”

27/11/2014

È un’ossessione per il mondo occidentale la ricerca della forma perfetta, tanto che è difficile che passi inosservata una qualsiasi nuova dieta dimagrante lanciata sul mercato. L’ultima, la “Lollipop diet”, si distingue per essere particolarmente fashion e trendy; perché, come riporta l’edizione online del quotidiano britannico Telegraph, si dice sia seguita da una nutrita schiera di celebrities, da Britney Spears a Paris Hilton a Madonna.

Si tratta di una dieta basata sul consumo, tre volte al giorno prima dei pasti, di lecca-lecca con ingredienti che hanno il potere di ridurre l’appetito: l’hoodia, un estratto vegetale sudafricano usato da gruppi indigeni per sopravvivere nel deserto, il Citrimax, noto anche come Hca, un derivato dalla pianta garcinia camboya, e il Guaranà.

Al dottor Giuseppe Marinari, direttore del Centro Obesità di Humanitas Gavazzeni e chirurgo bariatrico, abbiamo chiesto un parere su questa ultima tendenza e sul controllo del peso.

Lollipop diet, cosa ne pensa?

«La “Lollipop diet” non è consigliabile, a meno che in questi preparati esotici non siano presenti delle molecole attive che riducono la fame per la vicinanza chimica con prodotti anoressizzanti (è nota l’azione sull’appetito di anfetamine e cocaina, ad esempio)».

Le numerose diete che vengono proposte non finiscono per avere l’effetto opposto?

«Un numero di diete così elevato predispone purtroppo a comportamenti alimentari sbagliati se non patologici, che alimentano da una parte il fenomeno dell’obesità, dall’altra il fenomeno delle abbuffate, della bulimia e dell’anoressia».

Quale è dunque la soluzione reale per controllare il peso?

«L’unico modo per controllare il peso è ingerire le calorie che ci servono o per mantenere il peso (quindi tante quante ne consumiamo) o per ridurlo (meno di quante ne consumiamo): possiamo quindi agire solo aumentando l’attività fisica, cioè aumentando il consumo, e/o mangiando di meno: tutto il resto è un contorno colorito per rendere meno faticoso muoversi e mangiare poco». 

Il famoso stile di vita…

«Esatto. La “salvezza” possibile passa attraverso due rivoluzioni culturali. La prima chiede il ritorno a una vita “meno comoda”, con molto più movimento anche inconsapevole (quindi non si parla solo di palestra, ma di evitare di utilizzare macchina, ascensore, motorino, ma anche autobus e scale mobili). La seconda è rivedere il modello estetico occidentale: le gambe sottili sono belle ma sono rare, e chi non le ha non deve sentirsi di serie B. Il segnale che stia forse cambiando qualcosa in questo senso viene dal Calendario Pirelli 2015 che ha scelto per la prima volta tra le sue modelle anche una “curvy”, fino a 90 chili. Speriamo non sia solo un sasso nello stagno…».

 

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