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Alimentazione

Prevenire i tumori con una corretta alimentazione

08/03/2011

Carni rosse, carboidrati, bevande: quali sono le relazioni “pericolose” tra ciò che mangiamo e il rischio di ammalarsi di cancro?

dieta per prevenire tumoriEsiste una correlazione tra ciò che mangiamo e i tumori? Numerose ricerche oncologiche hanno provato a dare risposta a questa domanda. “Sappiamo infatti che una correlazione tra ciò e quanto mangiamo ed alcuni tipi di tumore esiste – afferma la dottoressa Lorenza Rimassa, vice-responsabile di Oncologia medica e capo sezione di Oncologia gastroenterica di Humanitas Cancer Center -. Dalle raccomandazioni fornite nel 2007 dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), il sovrappeso, nel quale è possibile riconoscere una componente di natura alimentare (dieta) ed una comportamentale (sedentarietà), rappresenta sicuramente uno dei più fondati fattori determinanti l’insorgenza di alcune di queste patologie: le persone grasse, infatti, appaiono più predisposte allo sviluppo di tumori dell’intestino, colecisti, rene, esofago, pancreas e mammella nel periodo postmenopausale.

La dieta corretta per prevenire i tumori all’intestino , stomaco, colon e mammella

Una dieta corretta e che aiuti a mantenere un peso ideale deve essere dunque considerata un valido aiuto per proteggere da malattie così invalidanti. E deve essere bilanciata tra i vari tipi di alimenti, al fine di garantire all’organismo l’adeguato introito di zuccheri, proteine e lipidi.
Un consumo eccessivo di carni rosse, per esempio, in modo particolare se conservate, può incrementare sensibilmente il rischio di neoplasie a livello dell’intestino e dello stomaco, mentre l’abuso di alimenti conservati sotto sale predispone a tumori di origine gastrica. In Italia, per esempio, i dati parlano di notevoli differenze nell’area di Forlì-Ravenna, dove l’incidenza del tumore allo stomaco è molto più alta rispetto al resto della penisola. Probabilmente il motivo è proprio da ricercarsi nella dieta ricca di salumi ed insaccati, carichi di nitriti. E’ noto, poi, che il cancro al fegato, nei paesi africani, è strettamente correlato al consumo di cereali e legumi contaminati da muffe cancerogene.

Un altro aspetto emerso recentemente da studi epidemiologici italiani consiste nel fatto che elevati consumi di pane e pasta abbiano un effetto sfavorevole sul rischio neoplastico: i carboidrati raffinati, infatti, sono fonte di tante calorie, mentre contengono poche vitamine e fibre. Al contrario, i carboidrati integrali a lento assorbimento contrastano tali effetti e possono proteggere da patologie tumorali alla mammella e al colon-retto.
E per quanto riguarda le bevande? “Le raccomandazioni WCRF 2007 vietano il consumo di bevande zuccherate, poiché molto ricche di calorie, ma incapaci di fornire senso di sazietà, e consigliano un consumo limitato di bevande alcoliche, perché predisponesti a tumori del cavo orale, faringe, laringe, fegato, mammella ed intestino. Dati contrastanti riguardano, invece, il consumo di latte: sembra, infatti, che possa proteggere da tumori all’intestino che, a loro volta, possono essere invece favoriti dal consumo di formaggi. Di contro, l’evidenza più coerente che emerge da numerosissimi studi epidemiologici riguarda il ruolo benefico di una dieta ricca di frutta e verdure non amidacee. Questi alimenti, infatti, assunti in almeno 5 porzioni al giorno (circa 600 grammi), sembrano esercitare un effetto protettivo, soprattutto contro l’insorgenza di tumori delle vie digerenti e respiratorie”.

A cura della Redazione

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