Alimentazione

Dolce come il miele

20/11/2001

Se si trascura il diabete può essere molto pericoloso perché può causare gravi disfunzioni a occhi, reni, sistema nervoso e cardiovascolare. I diabetologi di Humanitas spiegano come curare questa patologia e prevenirne le complicanze.

Il diabete mellito: una malattia cronica
“Si tratta di una patologia molto diffusa che in Italia colpisce il 3 per cento della popolazione. Deve il suo nome a due vocaboli, il greco “diabetes” (passare attraverso) e il latino “mellitus” (dolce come il miele), che ne descrivono le caratteristiche più evidenti: il deperimento fisico dei pazienti che ne soffrono, nonostante la continua fame e la costante sete, e la presenza di zucchero nelle urine, causata da un’eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue (iperglicemia). Proprio l’iperglicemia è il segno distintivo del diabete: causata da difetti della secrezione o dell’azione dell’insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas, questa patologia ostacola il metabolismo del glucosio. Potremmo definire l’insulina come una chiave che apre le serrature delle cellule consentendo loro di assimilare il glucosio, il loro principale nutriente. La carenza di insulina, perciò, causa l’accumulo dello zucchero nel sangue, creando all’organismo danni che, nei casi estremi, possono portare il paziente al coma e alla morte”.

Le cure
“Il diabete è una patologia cronica perciò non guarisce, ma si può curare. Ne esistono due diverse tipologie: due malattie molto diverse fra loro, sebbene entrambe caratterizzate dall’aumento della glicemia.
Il ‘tipo 1’, più conosciuto come giovanile o insulino-dipendente, è caratterizzato dalla disfunzione delle cellule pancreatiche che producono insulina. La sua unica cura possibile è l’iniezione di insulina, mentre le possibilità di guarigione sono legate al trapianto delle cellule pancreatiche.
Il diabete di ‘tipo 2’, più diffuso, è invece caratterizzato dall’incapacità dell’organismo di utilizzare l’insulina per metabolizzare lo zucchero. Per curarlo esistono terapie farmacologiche diverse e sempre più mirate: ipoglicemizzanti orali, che aumentano la secrezione insulinica o fanno in modo che l’organismo non opponga resistenza all’insulina e farmaci che rallentano l’assorbimento degli zuccheri.

Le complicanze legate al diabete
“Il diabete è considerata una patologia ad elevato costo sociale a causa delle serie complicanze che comporta. Complicanze che incidono fortemente sulla qualità di vita di chi ne soffre: il diabete è la seconda causa di cecità nei Paesi occidentali, e la prima causa di dialisi negli Stati Uniti.
L’iperglicemia cronica tipica di questa malattia si associa infatti con la disfunzione di diversi organi (gli occhi, i reni, i nervi, il cuore e il sistema vascolare) e con l’insorgenza di altre patologie (ipertensione, alterazione dei lipidi, obesità) che espongono il paziente ad alto rischio cardiovascolare.
“In particolare nel diabete di tipo 2 le complicanze più frequenti sono le malattie cardiovascolari. Macroangiopatie, ovvero alterazioni delle arterie di grosso calibro (coronarie, carotidi, aorta), spesso causa di ictus e infarto: la percentuale di mortalità cardiovascolare per i pazienti diabetici è del 40 per cento in Italia, e di più del 50 per cento negli USA.
Altre complicanze cardiovascolari riguardano la circolazione periferica e i vasi sanguigni di piccolo calibro (microangiopatie). Le più comuni sono la retinopatia diabetica, che colpisce il 76 per cento dei pazienti causando danni alla retina e che, se non immediatamente curata, può portare alla cecità; le neuropatie, che nel 69 per cento dei malati comportano danni al sistema nervoso; le nefropatie, che insorgono nel 56 per cento dei casi, danneggiando i vasi del rene e causando perdita di proteine con le urine”.
Inoltre, fra complicanze macro e micro vascolari ritroviamo il cosiddetto “piede diabetico”, un insieme di alterazioni della circolazione arteriosa e del sistema nervoso periferico degli arti inferiori.
Una volta comparse, queste complicanze si possono curare ma non guarire completamente. Per questo motivo, nei pazienti diabetici è fondamentale mantenere sotto strettissimo controllo i valori della glicemia. Un buon controllo glicemico, infatti, riduce in modo significativo la comparsa delle complicanze, o ne rallenta il corso in coloro che già le hanno sviluppate. Proprio come il rispetto di alcune semplici norme: non fumare, praticare regolarmente attività fisica, evitare o ridurre l’eccesso di peso, mangiare pochi grassi di origine animale, controllare periodicamente i valori del colesterolo, mantenere nella norma i valori della pressione arteriosa”.

I nuovi risultati della ricerca
“Per il diabete di tipo 1, attualmente anche in Italia si segue la direttrice tracciata da un innovativo studio canadese, pubblicato lo scorso luglio, che ha dato risultati estremamente promettenti: il trapianto delle cellule pancreatiche nei pazienti diabetici, anche privi di complicanze, associata a una blanda immunosoppressione.
Per il diabete di tipo 2, invece, uno studio inglese ha dimostrato, nel 7-10 per cento dei pazienti, la presenza di caratteristiche immunologiche tipiche dei diabetici di tipo 1. Questi pazienti perciò, soffrono di diabete di tipo 1 “a lenta insorgenza””.

Il diabete in sintesi

Tipo 1
CARATTERISTICHE


• insulino-deficienza assoluta, dovuta alla distruzione delle cellule beta del pancreas
• manifestazione in età giovanile

SINTOMI
• aumento della frequenza e della quantità delle urine
• sete e fame eccessive
• calo di peso

TERAPIA
• iniezioni di insulina (per sostituire quella non prodotta dal pancreas)

Tipo 2
CARATTERISTICHE

• resistenza di alcuni organi all’insulina (e/o relativa mancanza di insulina)
• manifestazione in età adulta e nelle persone in sovrappeso

SINTOMI
• stanchezza e spossatezza
• disturbi nella visione
formicolii a mani e piedi

TERAPIA
• sulfaniluree, che stimolano la produzione di insulina
• biguanidi, che migliorano la sensibilità dei tessuti all’insulina
• insulina

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