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Alimentazione

Pasqua a tavola: cosa e quanto mangiare durante le feste

14/04/2003

Uova, agnello, dolci e naturalmente il cioccolato dell’uovo saranno i protagonisti dei pranzi del periodo pasquale. Il massimo per il gusto e la gola, ma cosa ne sarà della linea e della salute? Come comportarsi davanti a tante golosità? Rinunciare “soffrendo” o buttarsi senza sensi di colpa? Il segreto, come sempre, sta nel buon senso, ma anche per chi è a dieta e per i più golosi ci sono buone notizie.

“Gli eccessi alimentari non fanno certo bene, ma è vero anche che si possono trascorrere le feste regalandosi qualche peccato di gola” spiegano i dietisti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo. “Pasqua, tra l’altro, è meno ‘pericolosa’ di Natale e Capodanno perché il periodo delle feste è ridotto nel tempo”.
Il primo consiglio per concedersi un menù più sostenuto del solito cercando di non ingrassare è proprio questo: cercare di non dilatare il periodo delle trasgressioni. Insomma, sarebbe meglio non iniziare con dolci e stuzzichini già la settimana prima delle feste e cercare di non avere a disposizione avanzi golosi e ipercalorici nei giorni successivi; l’ideale dunque, per quanto riguarda il pranzo di Pasqua, è non preparare quantità di cibo decisamente superiori al bisogno.

Per un pranzo di Pasqua salutare, i cibi tradizionali sono consigliabili. “L’agnello e il capretto, per esempio, sono carni bianche sufficientemente magre: attenzione però alla quantità d’olio che si utilizza per cucinarle perché può far lievitare le calorie. La colomba invece è molto calorica, ma contiene anche proteine di ottima qualità. Per l’uovo di cioccolato, da quest’anno bisogna prestare un po’ più di attenzione all’etichetta, perché in seguito all’entrata in vigore della nuova normativa europea il cioccolato può contenere oli vegetali idrogenati o olio di palma anziché burro di cacao. Questi prodotti, oltre a essere ricchi di grassi saturi dannosi per il cuore, sono anche meno gradevoli al gusto del burro di cacao; quest’ultimo, al contrario, è consigliabile perché contiene grassi insaturi e quindi ‘buoni’. Prestare attenzione agli ingredienti indicati sull’etichetta è utile anche per l’acquisto della colomba, che dovrebbe contenere burro”.

Infine, ecco il trucco fondamentale per non trasformare un giorno di festa in un’abbuffata: contenere le dosi. Assaggiare cioè una o due forchettate di ogni portata, ma non pretendere di avere un piatto colmo per ogni nuova ricetta che arriva in tavola.
Anche per i dolci, attenzione alle porzioni: per la colomba ci si potrebbe accontentare di mezza fetta (l’equivalente, per esempio, di mezza ala) e per l’uovo di un pezzetto di cioccolato.

E se a concedersi i peccati di gola sono persone che soffrono di colesterolo alto o che presentano disturbi cardiocircolatori? “In questi casi bisogna rispettare la “regola” delle quantità ridotte, limitando soprattutto i cibi più ricchi di grassi e colesterolo, come i dolci (una fettina o un quadratino di cioccolato) e le uova (mezzo uovo sodo come assaggio è l’ideale). Chi soffre di disturbi particolari, come importanti malattie del fegato, deve invece seguire le indicazioni del proprio medico”.

E poi i bambini. Soprattutto per loro è festa e quindi è importante che possano assaggiare in piccole quantità tutti i piatti che vogliono. Per quanto riguarda i dolci è meglio scegliere il cioccolato al latte, più ricco di calcio utile per le ossa, controllando ancora una volta che i piccoli non esagerino con le quantità.
Per tutti, nei giorni successivi, è bene dedicare del tempo al movimento. Già nelle passeggiate di Pasquetta si può consumare una parte delle calorie accumulate, che verranno smaltite al meglio se fare moto diventa un’abitudine.

A cura di Silvia Rosselli

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