Stai leggendo Massaggi, sono davvero alleati del benessere?

Benessere

Massaggi, sono davvero alleati del benessere?

11/06/2018

La parola massaggio sembra derivare dall’arabo “mass” o “mash” (frizionare, premere) o dal greco “masso” (impastare, maneggiare). I benefici fisici e psicologici di questa pratica sono stati riconosciuti fin dall’antichità, tanto che si può senz’altro affermare che l’arte medica abbia avuto inizio proprio col massaggio.

Non tutti i tipi di massaggi terapeutici hanno lo stesso scopo. Alcuni servono a rilassarsi e a calmarsi. Altri rinvigoriscono e tonificano il corpo. Fra la lunga lista di possibilità troviamo, oltre al classico “massaggio rilassante” non meglio specificato, i trattamenti di manipolazione di tipo medico, che servono cioè ad un particolare scopo riabilitativo. Ne parliamo con la dottoressa Lara Castagnetti, fisiatra ed osteopata, consulente dell’area riabilitativa di Humanitas.

 

Massaggi rilassanti e non. Quali sono e cosa comportano

Reiki. Si tratta di una tecnica giapponese nota per “l’imposizione delle mani” che si basa sulla teoria dell’energia priva di validazioni scientifiche secondo cui l’energia scorre attraverso le mani. Tuttavia, in questo tipo di massaggio, il contatto è minimo.

Linfodrenaggio. Questo massaggio, che può essere sia di tipo estetico che di tipo medico-oncologico, è caratterizzato da una leggera pressione che si esegue in genere molto lentamente. Lavora sul circolo linfatico che si trova nello spazio interstiziale sottocutaneo per favorire il drenaggio delle tossine. Il linfodrenaggio di tipo medico si usa in caso di stasi della linfa primitiva o secondaria in seguito ad interventi chirurgico o radioterapici di rimozione di linfonodi.

Massaggio decontratturante. E’ un trattamento generalmente localizzato a una parte del corpo (es arti inferiori, rachide lombare, cervicale o dorsale) oggetto della contrattura Questa tecniche di massaggio di tipo medico penetra negli strati profondi del muscolo e prevede grosse sollecitazioni di muscoli, tendini e articolazioni. E’ molto utilizzato da chi pratica attività sportiva sia in preparazione che dopo l’attività stessa.

Massaggio cicatriziale.
Si usa per rilasciare e rendere più funzionali le cicatrici e le aderenze chirurgiche.

Massaggio estetico o rilassante

Lo scopo di questa tipologia di massaggi è duplice. Da un lato eliminare gli inestetismi cutanei e sottocutanei e di rallentare l’invecchiamento della pelle grazie all’utilizzo combinato di prodotti estetici e cosmetici come creme e olii.
Dall’altro il rilassamento psicofisico. L’operatore agisce a livello delle strutture muscolo-tendinee, sulla circolazione sanguinea e sul sistema nervoso, quindi sulla psiche.

Trattamento manuale cranio-sacrale. Questa tecnica di manipolazione cerca di alleviare la pressione lungo la testa e la colonna vertebrale. L’obiettivo è tra gli altri quello di ridurre l’emicrania e il dolore alla testa e al collo.

Rilascio dei trigger point

Si tratta di un massaggio a pressioni intermittenti sul punto dolente, il trigger point, ovvero un’area localizzata, altamente irritabile e dolente, di una banda contratta di un muscolo scheletrico, situata nel tessuto muscolare. Il trattamento consiste nel premere il punto per 1 secondo e rilasciare per una ventina di volte. Una volta imparata la tecnica e se il punto trigger risulta facilmente raggiungibile, si può eseguire il rilascio in maniera autonoma. Questa tecnica andrebbe ripetuta infatti almeno 6 o 7 volte al giorno.

Rilascio mio fasciale

Il sistema miofasciale è formato dalla fascia connettivale e dai muscoli. Il rilascio miofasciale è il risultato dell’applicazione di una o più tecniche di massaggio che usano la pressione sul corpo intero attraverso l’uso di un cuscino di cui un operatore si serve all’interno di una serie di tecniche volte ad avviare il dolore. Risultato? Si va a diminuire la pressione nella fascia fibrosa del tessuto connettivo che riveste completamente i muscoli di tutto il corpo.

Quali sono i benefici e i rischi del massaggio?

“Nel complesso, il massaggio stimola la dopamina, l’ormone del “benessere”, mentre diminuisce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress – ha sintetizzato Castagneti -. Aiutando a rilassarsi, il massaggio può anche servire a “nutrire” e ossigenare le zone trattate attraverso un maggior afflusso sanguigno, mentre trasporta verso le vie di scarico le tossine che si sono accumulate nei muscoli. D’altro canto, è necessario evitare di sottoporsi ad un massaggio non medico nei casi di dolore acuto, quando vi sono infezioni o trombosi in atto, quando si è gravemente cardiopatici o in caso di malattia oncologica, a meno che non sia esplicitamente prescritto dallo specialista e parte della terapia”.

I pazienti che ricevono massaggi di tipo medico hanno in genere problemi specifici su cui lavorare e desiderano produrre un rilascio di contratture muscolari o il rilascio di tessuto cicatriziale. E’ importante in ogni caso, prima di qualsiasi manipolazione, menzionare infortuni, interventi chirurgici, farmaci o allergie.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita