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Benessere

Primavera, come distinguere il raffreddore dall’allergia

04/05/2018

Il clima diventa più mite e gli alberi iniziano a fiorire. La primavera, stagione tanto attesa per alcuni, può diventare un problema per chi soffre di allergia. Naso che cola e prurito sono due sintomi caratteristici della stagione che però è facile confondere con il raffreddore. Come distinguere quindi il raffreddore allergico da quello comune? Ne parliamo con il dottor Luca Malvezzi, otorinolaringoiatra e specialista in chirurgia cervico facciale in Humanitas.

 

La chiave sta nella durata dei sintomi

Chiediamoci quanto dura il nostro raffreddore. “L’allergia ha un incedere generalmente stagionale e i sintomi sono simili a quelli del raffreddore: congestione nasale, rinorrea, la compartecipazione dei seni paranasali limitrofi e dunque la riduzione dell’olfatto, l’ovattamento auricolare e la sensazione di testa pesante – ha sottolineato il dottor Malvezzi -. Se dura 2-3 giorni si tratta di un reale raffreddore, una rinosinusite virale; mentre nel caso del raffreddore allergico la sintomatologia dura per tutto il periodo dell’allergia e ha appunto un andamento stagionale. Occorre però fare una precisazione: in Italia si può essere allergici in seguito alle fioriture in 11 mesi su 12 (novembre escluso) e rispetto al passato ci sono molti più pazienti allergici, allergici anche a più sostanze e dunque la sintomatologia può protrarsi per lunghi periodi nel corso dell’anno. Diventa dunque ancora più importante una valutazione specialistica e una distinzione tra problematiche allergiche e non, rinite o rinosinusite e interessamento delle basse vie respiratorie”.

 

Meglio evitare le cure fai da te

È molto importante che i pazienti allergici siano costantemente seguiti dallo specialista e che il decorso dell’allergia sia seguito nel tempo da un punto di vista multispecialistico. Anche se, come ha sottolineato il dottor Malvezzi, siamo davanti ad una sintomatologia blanda, il parere del medico non può essere ignorato quando si tratta di decidere a quali farmaci affidarsi. “Gli spray nasali decongestionanti sono molto diffusi – ha spiegato il dottor Malvezzi -, è bene però che il paziente riceva una precisa indicazione dal proprio medico su quale sia più opportuno utilizzare perché non tutti sono adeguati alla propria situazione. Gli spray vasocostrittori, per esempio, possono essere utili ma devono essere utilizzati per brevi periodi di tempo. Gli spray cortisonici sono invece i più utilizzati nei soggetti allergici e sono calibrati sulle loro esigenze; alcuni sono additivati di antistaminico e hanno così efficacia maggiore. Anche in questo caso l’utilizzo deve essere modulato e concordato con lo specialista, ma questi spray possono essere usati per periodi più lunghi in modo sicuro, salvo particolari categorie di pazienti”.

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