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Benessere

Parkinson, 3 consigli per non farsi sorprendere

28/10/2016

Che la malattia di Parkinson sia una patologia che incide soprattutto sul movimento non è una novità. Ma non sempre questa patologia, che si manifesta soprattutto a partire dai 58-60 anni ma che può avere anche esordi giovanili, tra i 21 e i 40 anni, si presenta in modo chiaro e subito riconoscibile. Ecco i tre consigli da seguire per non farsi sorprendere passivamente da questa forma degenerativa, redatti con l’aiuto della dottoressa Paola Merlo, Responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

1. Non sottovalutare i sintomi più evidenti della malattia di Parkinson

I sintomi più conosciuti della malattia di Parkinson riguardano il controllo dei movimenti corporei e sono dovuti alla degenerazione cerebrale che caratterizza la malattia. Si parla quindi di tremore, anche leggero, quando si è “a riposo” ossia quando non si sta svolgendo nessuna attività ma si è comodamente seduti in poltrona, di rigidità degli arti, di lentezza motoria e di acinesia, che è la difficoltà a compiere in modo spontaneo alcuni movimenti che ricorrono nella quotidianità, in modo inconsapevole e naturale, come parlare, sorridere ed ammiccare o far oscillare le braccia mentre si cammina.

(Per approfondire leggi qui: Parkinson, deficit dell’olfatto e disturbi del sonno tra i segnali precoci)

2. Non pensare che il tremore sia sempre presente

«In alcune situazioni di malattia di Parkinson il tremore si presenta fin da subito, soprattutto quando si tratta di pazienti che presentano una malattia ad esordio precoce. Ma il tremore può non essere mai presente, come nelle forme acinetico-rigide, oppure può presentarsi successivamente. Non bisogna inoltre dimenticare che la malattia di Parkinson può manifestarsi anche con sintomi non legati al movimento come disturbi vegetativi, stipsi o disturbi sfinterici, o deflessione del tono dell’umore.

(Per approfondire leggi qui: Parkinson, tempo è salute: perché è importante intervenire rapidamente)

3. Prestare attenzione ai cambiamenti di comportamento dei nostri “vicini”

«Molto spesso le persone colpite dalla malattia di Parkinson faticano a riconoscerne i primi sintomi, non percepiscono che qualcosa in loro sta cambiando. È più facile che lo facciano coloro che vivono al loro fianco – parenti, amici, colleghi di lavoro – che si rendono conto di come ci sia qualcosa che non va nei gesti e nella vita quotidiana di queste persone. È bene dunque non sottovalutare alcuni possibili cambiamenti di comportamento, tenendo conto che i sintomi della malattia di Parkinson possono essere presenti all’inizio solo da un lato del corpo e solo successivamente diffondersi anche all’altra».

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