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Benessere

In salute dopo l’estate: quattro consigli utili

10/09/2014

“Da settembre smetto di fumare, inizio a fare sport e a mangiare sano”. È questo il leitmotive subito dopo le vacanze. I consigli dei nostri specialisti per fare in modo che le buone intenzioni dopo l’estate non rimangano solo buone intenzioni ma si concretizzino sulla strada di una vita sana.

Smettere di fumare è possibile? In che modo?  

«Qualsiasi momento è utile per smettere di fumare  – spiega la dottoressa Licia Siracusano, emato-oncologo dell’Unità Operativa di Oncologia Medica ed Ematologia di Humanitas, referente del Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center –. Non si tratta, però, di una cosa semplice a causa della dipendenza innescata dalla nicotina. Smettere di fumare può comportare sintomi di astinenza quali insonnia, irritabilità, ansia, cefalea e difficoltà di concentrazione.

Rivolgersi a un Centro Antifumo può essere un aiuto notevole. Una struttura in grado di valutare le caratteristiche personali di ogni fumatore (età, numero di sigarette fumate, anni da fumatore, livello motivazionale e tipologia della dipendenza). L’intento è quello di strutturare un intervento personalizzato e specifico basato su un aiuto competente in grado di chiarire dubbi e incertezze, consigliare una terapia farmacologica e fornire un supporto psicologico per affrontare i momenti più complicati».

 

C’è una formula per imparare l’importanza dell’attività fisica?

«Basterebbe riflettere sugli effetti benefici immediati che comporta il movimento – spiega il dott. Stefano Respizzi, capo Dipartimento Riabilitazione Ortopedica di Humanitas –. L’importante è che venga eseguito in maniera efficace, con costanza ma in maniera moderata. Come fare per quantificare la giusta misura di sport? Un modo molto utile e facile da ricordare è quello di effettuare 10.000 passi al giorno che corrispondono a 5 km.

È sufficiente un contapassi e una camminata sostenuta. Non serve necessariamente uscire in tuta da ginnastica e percorrere i 5 chilometri in un’unica soluzione. Bisognerebbe modificare il proprio stile di vita cercando di camminare il più possibile per andare al lavoro, prendere il giornale e svolgere tutte quelle attività quotidiane che, spesso, per pigrizia facciamo utilizzando i mezzi. Insomma: non esistono scuse per non muoversi perché si tratta di un’attività fisica alla portata di tutti. Probabilmente quello che manca è una corretta informazione sull’importanza di fare movimento».

 

Che cosa mangiare per rimettersi in forma?

«Più che rimettersi in forma bisognerebbe pensare di mantenere la forma mangiando in modo equilibrato tutto l’anno – suggerisce la dietista di Humanitas Manuela Pastore -. Imparare a scegliere cosa e come mangiare dovrebbe diventare un’abitudine da adottare quotidianamente. Dieta non significa necessariamente “sacrificio” ma  piuttosto rispettare alcune semplici regole: fare regolarmente i tre pasti principali (colazione, pranzo e cena), se si fanno spuntini fuori pasto devono essere calcolati sul bilancio dell’intera giornata, evitare bibite gasate ed energy drinks, evitare alimenti precotti e/o impanati così come snack salati o dolci, consumare verdure ad ogni pasto, limitare formaggi e salumi, mangiare in modo variato e non escludere gruppi alimentari come i carboidrati se non motivati clinicamente, evitare eccessi di alcol.

Uno strappo alla regola occasionalmente non fa perdere la linea mentre piccoli errori ripetuti tutti i giorni possono portare ad aumentare di peso oppure a rendere più difficile perderlo. Se c’è l’esigenza di una dieta particolare evitare il fai da te o il passaparola ma rivolgersi ad uno specialista».

 

Quali controlli è utile effettuare?

«Al ritorno dalle ferie, potrebbe essere utile un controllo del colesterolo e trigliceridi – dice il dottor Giovanni Covini, Responsabile Check-Up di Humanitas –. Per gli ipertesi è doverosa una semplice misurazione della pressione arteriosa. Diversamente, per i viaggiatori delle aree tropicali, è molto importante non sottovalutare la comparsa di sintomi come febbre, astenia o dissenteria che potrebbero segnalare la infezione con agenti patogeni (come batteri, virus o parassiti) non presenti nelle nostre aree geografiche.

Ma la sindrome più comune è l’ansia e la depressiva post-vacanze. Dopo una lunga pausa lavorativa, l’impatto con la realtà quotidiana mette in crisi il nostro sistema nervoso. La persona lamenta sintomi generici come stanchezza, sbalzi d’umore, irritabilità, difficoltà di concentrazione, insonnia. La diagnosi si basa dalla raccolta anamnestica e dall’esame fisico; il medico comunque potrebbe richiedere alcuni approfondimenti per escludere una causa organica dei sintomi lamentati dal paziente. Per cercare di combattere questa situazione, bisogna mettere l’organismo nelle condizioni di abituarsi al normale stile di vita evitando le mangiate smisurate e cercando di riprendere il normale ritmo circadiano del sonno. Questi sintomi colpiscono soprattutto le persone che hanno scelto come meta di viaggio Paesi con latitudini diverse dall’Italia. Pertanto alcuni semplici suggerimenti ci possono aiutare ad affrontare la sindrome post vacanza come evitare di rientrare dalle ferie l’ultimo giorno di vacanza e cercare di mantenere alcune attività praticate in vacanza come lo sport o la lettura».

 

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